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Arcevia: "Fango e Cash", a processo per traffico e smaltimento illecito di rifiuti imprenditori e ex amministratori

avvocati legge tribunale 3' di lettura 24/05/2023 - Davanti al gup del Tribunale di Ancona Paola Moscaroli si è tenuta l’udienza preliminare del processo “Fango e Cash”, condotta dal pm Paolo Gubinelli della Procura Distrettuale Antimafia e che vede coinvolti imprenditori e funzionari della Provincia di Ancona tra cui l’ex sindaco di Arcevia Andrea Bomprezzi, difesi dagli avvocati Carlo Taormina, Roberto Tiberi, Alberto Bomprezzi, Stefano Pauri, Davide Mengarelli Massimo Spinozzi, Leonardo Francucci, Davide Toccaceli e Serena Stronati.

Le accuse vanno dal traffico illecito e stoccaggio di rifiuti speciali derivanti da demolizioni, alcuni dei quali da cantieri delle Ferrovie, nonché di ingenti quantitativi di rifiuti organici anche frammisti a materiale plastico, che venivano occultati in cave del territorio della Provincia di Ancona con profitti milionari in un periodo compreso tra il 2013 ed il 2020, il tutto falsificando i formulari di trasporto e conseguentemente dei registri di carico e scarico. Alcuni di questi rifiuti risulterebbero inquinati anche da idrocarburi pesanti con grave danno ambientale in quanto non trattati secondo la normativa vigente. Secondo la tesi della Procura tali materiali, per concludere legittimamente il processo di recupero del rifiuto, avrebbero dovuto essere stati conferiti a titolo oneroso in un idoneo impianto autorizzato al recupero, mentre sarebbero stati illegittimamente depositati presso cave o terreni non autorizzati al fine di evitare le spese di trasporto e recupero.

Quanto all’ex sindaco del Comune di Arcevia la Procura gli contesta di aver consentito degli scavi in area di cava situata in località Madonna delle Grazie, sottoposta a pignoramento immobiliare, prelevando circa 18.400 metri cubi di calcare stratificato, anche con uso di esplosivi ed escavatori con un rilevante deterioramento del sito pignorato ed una sostanziale modifica dello stato dei luoghi, per poi ritombarla di rifiuti terrosi e da demolizione e rifiuti organici con un ingiusto profitto pari a 294.400 euro. Sempre la Procura sostiene che l'ex sindaco fosse stato a conoscenza della procedura di pignoramento della cava e nonostante questo con una delibera della Giunta Municipale aveva concesso una proroga dell’autorizzazione allo scavo alla R&V di Enrico Mancini S.a.s., consentendogli di scavare abusivamente nel sito pignorato.

All’udienza le difese degli imputati si sono opposte all’ammissione delle parti civili Unione Nazionale Consumatori, patrocinata dall’avv. Corrado Canafoglia, del WWF e di Italia Nostra, patrocinate dall’avv. Tommaso Rossi. In particolare l’avv. Taormina ha eccepito che con la riforma Cartabia questi Enti non hanno più possibilità di entrare quali parti civili in processi penali del generi. Il GUP ha rigettato tale eccezione ed ha ammesso la costituzione di Unione Nazionale Consumatori, WWF, Italia Nostra, del Comune di Fabriano e il Comune di Arcevia accogliendo la tesi dell’avv. Canafoglia rispetto al pieno diritto di questi Enti di esser parti civili in processi penali stante l’attività diffusa e meritoria svolta su tutto il territorio nazionale. Superata questa fase, le difese di alcuni imputati hanno anticipato la possibilità di definire la propria posizion processuale tramite giudizio abbreviato o patteggiamento ricorrendo al sistema della giustizia riparativa ed il GUP ha rinviato il processo all’11 ottobre prossimo per consentire agli imputati di definire eventuali patteggiamenti con la Procura.

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Questo è un comunicato stampa pubblicato il 24-05-2023 alle 09:17 sul giornale del 25 maggio 2023 - 4306 letture

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