Timone Yachts Group: "Occorre far diventare il porto una boutique"

Non parlo degli superyachts perché non siamo attrezzati ad ospitarli ma di imbarcazioni da 15 – 18 metri, ad esempio, sì, in quanto ne deriverebbero benefici molto significativi non solo per chi sta in porto ma per la città”, ha sottolineato ancora Gambelli che ha anche ringraziato la Cna per “l’opportunità concessa con questo incontro”.
L’indotto, insomma, potrebbe ricavare conseguenze molto positive, secondo il Presidente di Timone Yachts Group, dalla presenza di barche di dimensioni maggiori, “attrezzando poi aree idonee per quelle più piccole. Dico questo anche nel rispetto delle risorse spese per il porto di Senigallia che, alle condizioni attuali, non è in grado di produrre ricchezza per la città. Un peccato perché si trova in una posizione eccezionale, a due passi dal centro storico e sarebbe possibile una valorizzazione reciproca. Occorrerebbe avere i necessari servizi, adeguati ed utili, per le barche di minori dimensioni ma anche attrezzare lo scalo con ulteriori servizi per quelle di dimensioni maggiori i cui proprietari si fermerebbero volentieri a Senigallia, una città aperta ed ospitale che saprebbe bene come accogliere i visitatori.
E, a sua volta, con la presenza di yachts aumenterebbero ancora i servizi, essendoci a quel punto la disponibilità economica necessaria, secondo un circolo virtuoso che non farebbe che bene a tutta Senigallia, ma in particolar modo al suo turismo”. Gambelli è poi intervenuto anche su un altro argomento, l’area cantieristica e delle manutenzioni, di fatto quasi pronta “ma davvero utile se venisse accompagnata da un progetto di sottopasso o sovrappasso delle ferrovia per far sì che possano entrare i mezzi”.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 04-04-2022 alle 16:11 sul giornale del 05 aprile 2022 - 582 letture
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