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Volpini: "Tutti si accorgono ora del Covid Hotel ma quando lo aprimmo per primi in pochi di credevano"

2' di lettura Senigallia 15/11/2020 - “Tutti si accorgono ora dell'importanza del Covid Hotel ma in pochi ci credevano e sopratutto lo hanno sostenuto quando a marzo l'abbiamo pensato”. Nel compiacersi per la riapertura a Senigallia della struttura che accoglie ospiti positivi al Covid (asintomatici o paucisintomatici) o dimessi dagli ospedali perchè clinicamente guariti ma biologicamente ancora positivi, Fabrizio Volpini, medico di medicina generale e coordinatore dell'USCA e tra gli ideatori del Covid Hotel, si toglie qualche sassolino dalle scarpe.

“Mi fa piacere che oggi il sindaco Olivetti, l'assessore Aguzzi e la maggioranza di centrodestra in Regione riconoscano il grande valore del Covid Hotel al punto di dargli risalto anche nazionale -afferma Volpini- peccato che quando a marzo lottavo per poter aprire il primo Covid Hotel proprio a Senigallia sono stato contrastato dall'allora Amministrazione Comunale mentre il Comitato in difesa dell'Ospedale, di cui era presidente proprio Olivetti, era costantemente impegnato ad attaccarmi per il mio ruolo di presidente della Commissione regionale sanità ”. La storia del primo Covid Hotel nasce a Senigallia in piena pandemia.

“Oggi tutti colgono il valore e la funzione del Covid Hotel come strumento di contrasto al contagio, un luogo in cui poter garantire la completa guarigione dei pazienti dimessi dagli ospedali e dei positivi che non hanno la possibilità di un isolamento nel proprio domicilio, sia per condizioni economiche che per inadeguatezza degli spazi domestici -spiega Volpini- a me questa importanza è stata chiara fin da subito tanto che posi la questione già a marzo. Come medico ero sul campo e toccavo con mano questa necessità. Insieme alla Caritas e al Comitato un Aiuto per l'Ospedale di Senigallia iniziammo questa progettualità e cercammo di coinvolgere l'allora Amministrazione Comunale e la Regione per l'attivazione di questa iniziativa. Questo in realtà provocò un raffreddamento con l'Amministrazione (perchè forse l'iniziativa partiva da altri soggetti) e la Regione non era particolarmente interessata”. Alla fine la tenacia e la solidarietà resero possibile l'apertura ad aprile del Covid Hotel.

“Grazie alla disponibilità del direttore generale dell'Asur Nadia Storti e del direttore del distretto sanitario, arrivammo ad un protocollo per il funzionamento della struttura -aggiunge Volpini- subito ci ponemmo il problema della formazione del personale volontario impiegato al Covid Hotel e che superammo grazie all'aiuto dell'equipe di Medici Senza Frontiere che in quel periodo operava sul territorio nelle Rsa e residenze protette. Alle USCA fu affidata la gestione clinica degli ospiti del Covid Hotel, compresa l'esecuzione dei tamponi per le dimissioni. Sono contento che oggi quel know how e quell'esperianza pilota non siano andati persi”.






Questo è un articolo pubblicato il 15-11-2020 alle 11:35 sul giornale del 16 novembre 2020 - 2454 letture

In questo articolo si parla di attualità, vivere senigallia, giulia mancinelli, articolo

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