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Presentata la nuova versione di “Licia”, la storia della vedova Pinelli

2' di lettura Senigallia 29/01/2020 - Ha scritto Platone che “chi commette un'ingiustizia è sempre più infelice di quello che la subisce”. Sarà pure così, ma la vicenda che è al centro del libro “Licia” di Marco Severini, la cui nuova versione viene presentata venerdì 31 gennaio alle ore 18.00 presso la libreria Iobook (via Cavour, 32 – Senigallia), smentisce questo e altri celebri aforismi.

Nella storia dell’Italia unita i casi clamorosi di ingiustizia sono stati numerosi. Tuttavia, la vicenda di Giuseppe Pinelli, il ferroviere anarchico precipitato dal quarto piano della Questura di Milano nella notte tra il 15 e il 16 dicembre 1969, è ancora, 50 anni e un mese dopo, una pagina fra le più tristi della nostra storia. La vedova Pinelli ha concesso allo storico dell’Università di Macerata un’intervista esclusiva da cui è nato il libro “Licia.

Storia della prima italiana che ha denunciato un questore” (Pensiero e Azione Editore, 2019). Come risaputo, la morte di Pinelli è legata alla bomba scoppiata a Piazza Fontana il 12 dicembre del ’69 e, più in generale, a un momento di grande difficoltà delle istituzioni democratiche. L’originalità del libro è data dal fatto che gli aspetti essenziali della vicenda (la morte del militante; le bugie dei rappresentanti dello Stato; la denuncia al questore Guida per aver detto e ripetuto il falso; i processi conclusisi senza alcuna condanna) vengono scandagliati con gli occhi di una donna - di natali senigalliesi e che ha appena compiuto 92 anni - che si batte da tempo per sapere per quale motivo è morto suo marito.

Questa battaglia, portata avanti con coraggio insieme alle due figlie di Licia (Claudia e Silvia), si è saldata nel tempo con la ricerca di una giustizia reclamata da larga parte dell’opinione pubblica nazionale. Se il tempo delle forti conflittualità, degli appelli degli intellettuali su giornali e riviste è decisamente passato, non deve mai mancare quello per rispondere a un’esigenza legittima di verità. Il libro rilegge queste tematiche dalla prospettiva di una donna lucida, che non ha smesso di lottare per un’esigenza di verità, e si inserisce in un filone di storia delle donne che l’Associazione di Storia Contemporanea, di cui l’autore è presidente, indaga ormai da tempo. Coordina l’evento la prof.ssa Lidia Pupilli, direttrice scientifica dell’Associazione di Storia Contemporanea.


da Associazione di Storia Contemporanea
Senigallia







Questo è un comunicato stampa pubblicato il 29-01-2020 alle 11:19 sul giornale del 30 gennaio 2020 - 506 letture

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