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"Io lo so": le professionalità dell'ospedale più forti delle difficoltà. Grazie alle dottoresse Nisi e Ridolfo

2' di lettura Senigallia 03/12/2019 - Nelle ultime settimane ho avuto modo di toccare con mano la "qualità" dell'ospedale di Senigallia. Non è stata una sorpresa, a dire la verità, ma i risultati sono stati ancora migliori delle aspettative.

Dovendo sottopormi ad un piccolo intervento chirurgico sono passata, per così dire, attraverso vari reparti. Iniziando dalla diagnostica fino ad arrivare alla chirurgia. Nonostante le difficoltà con cui quotidianamente il personale tutto deve confrontarsi, legate alle ben note questioni di ristrettezze di risorse, turnazioni, organici e quant'altro, le competenze e la preparazione dei medici e degli operatori meritano un plauso speciale. La professionalità dei medici, le premure degli infermieri, la cordialità degli OOSS sono stati impeccabili.

Alla competenza medica, altamente specializzata, si sono aggiunti la gentilezza e il sorriso di tutti gli operatori che ho incontrato. Un grazie speciale va alle chirurghe Martina Nisi e Raffaella Ridolfo, che mi hanno operato e che con la loro Brest Unit rappresentano una delle eccellenze di tutta l'area vasta, e alla dottoressa anestesista Elena Perfetti, con me dalla preospedalizzazione alla sala operatoria. Un team di eccellenti professioniste, giovani e anche donne!. A loro il compito (non facile) di rendermi serena e tranquilla prima e durante l'intervento... Ci sono riuscite in pieno. Un grazie anche a tutto lo staff del Blocco Operatorio, anche questo composto da infermieri e personale giovane, sorridente e cordiale, che mi ha sempre spiegato passo passo quello che stavano facendo e cosa mi sarei dovuta aspettare, così come le infermiere e la caposala di chirurgia che mi hanno seguito nella pre-ospedalizzazione.

Ora due riflessioni, meno personali ma oggettive. La prima: i medici e gli infermieri lavorano con grande impegno, gettando il cuore oltre l'ostacolo delle difficoltà quotidiane lavorando oltre che per i pazienti per far crescere la qualità dell'ospedale senigalliese. La seconda: generalizzare sulla malasanità insinua, inconsciamente, pregiudizi che distorcono la realtà. Fanno male e danneggiano le possibilità di crescita della struttura stessa. Il giusto equilibrio sta nel mezzo: raccontare, come sempre facciamo e faremo, quello che non va, ma anche e di più raccontare raccontare quello che funziona e bene, per costruire e non distruggere.






Questo è un editoriale pubblicato il 03-12-2019 alle 12:15 sul giornale del 04 dicembre 2019 - 2240 letture

In questo articolo si parla di attualità, vivere senigallia, giulia mancinelli, editoriale, articolo

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