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Potere al Popolo: "L'antifascismo al tempo del liberalismo"

4' di lettura Senigallia 23/02/2018 - Dopo i fatti di Macerata e quello che sta succedendo in varie parti d’Italia è bene fare alcune riflessioni per capire quello che sta accadendo. Perché capire è la sola via d’uscita. Se la violenza che stiamo subendo ci toglie anche la capacità di pensare e di capire allora sì che si è persa l’ultima battaglia.

Ci sembra assurdo, dopo Macerata, che in questi giorni si sia data la possibilità a organizzazioni fasciste, xenofobe e anticostituzionali di partecipare alle elezioni e fare conferenze stampa e presidi. Ci sembra assurdo il tentativo di impedire una grande manifestazione a quei comitati, organizzazioni, collettivi, realtà di base, uomini e donne, antifascisti e antifasciste che da sempre difendono la costituzione, la solidarietà, la convivenza civile. Ci sembra assurdo il ruolo svolto dal PD e dal ministro dell’interno Minniti e da tutti quelli che in questo momento si appellano all’equidistanza e alla moderazione.

Riteniamo che chi in questo momento si appella all’equidistanza e alla moderazione sia complice della deriva fascista e xenofoba che sta investendo l’Italia e l’intera Europa. Questo è il momento in cui decidere chiaramente da che parte stare.

Il killer nazifascista di Macerata ha tentato una strage di “negri”, ma il dibattito politico non si svolge sul ritorno del fascismo in Italia e in Europa, ma sui migranti. Ma non c’è solo Salvini e la Lega che usano l'attentato contro le sue vittime, tante sono le complicità e le viltà. Le parole peggiori le ha dette Minniti, minacciando di usare la forza contro i manifestanti di Macerata.

Come a Genova nel 2001, come negli anni 20, come negli anni della strategia della tensione lo stato si fa parte repressiva e colpisce la democrazia. È un atto gravissimo che legittima le azioni dei fascisti. I fascisti colpiscono e chi protesta nel nome della Costituzione antifascista, per cui tante vite umane si sacrificarono perché quella carta fosse scritta, viene represso dallo stato.

È il liberismo capitalista che ha fatto rinascere in Italia ed in Europa il fascismo. L’Unione Europea è un dispositivo di imposizione delle regole di precarietà e privatizzazione, la dinamica di questa predazione si svolge attraverso il trasferimento di risorse e di potere dai paesi colonizzati verso il sistema finanziario che, con l’attiva collaborazione dei partiti della sinistra convertita al liberismo, ha potuto liberamente devastare l’ambiente, la vita sociale e anche l’equilibrio psichico dell’umanità.


L’imposizione del debito come orizzonte dell’azione politica ha prodotto due effetti che si sono ormai consolidati. Il primo effetto è lo svuotamento della democrazia: le decisioni della popolazione e degli stessi governi nazionali non valgono niente quando si confrontano con la superiore autorità del sistema finanziario. Il secondo effetto è un impoverimento drammatico delle condizioni di vita, uno smantellamento progressivo dei servizi sociali, una precarizzazione crescente del lavoro.

I lavoratori sono stati ricattati, precarizzati, impoveriti, e hanno sempre meno strumenti per difendersi. Perduta ogni possibilità di emancipazione e di organizzazione oggi si aggrappano disperatamente alla sola forma di identità che gli rimanga: l’appartenenza etnica, religiosa o nazionale. Rotta la solidarietà tra gli sfruttati la disperazione si aggrega in forma identitaria, e il fascismo si ripresenta.


I fascisti di oggi non devono prendere il potere, ma aiutare il potere a fascistizzarsi. Cosa che sta facendo benissimo, basti pensare alle leggi di polizia di Minniti, all’uso della forza contro gli operai in sciopero o ai movimenti per la difesa del nostro territorio. Il potere, italiano e UE, per continuare con le politiche liberiste di devastazione sociale, deve imporre un sistema sempre più autoritario ed intollerante.

D'altra parte come farebbe il 10% della popolazione italiana, che diviene sempre più ricco impoverendo il restante 90, a comandare e a distogliere da sé l'indignazione popolare, se non volgendola verso i più deboli, migranti oggi, domani verso chissà chi. A questo servono i fascisti. Non facciamoci illusioni, il guasto oramai è profondo. Anni ed anni di politiche liberiste e di diseguaglianza sociale, la resa della sinistra di governo al mercato, hanno diffuso una mentalità reazionaria di massa. L'antifascismo non deve solo essere affermato, ma ricostruito.

Non sarà semplice, ma soprattutto non sarà possibile se l'antifascismo non si rivolgerà contro il feroce potere degli affari che ci governa. Bisogna lottare duramente sia contro le politiche di austerità liberiste, sia contro il risorgere del fascismo, chiamando ogni cosa con il suo nome, senza reticenze e senza paura. Ci vuole un antifascismo sociale, quello che ha scritto la nostra Costituzione, finora ignorata e violata da tutti coloro che hanno governato.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 23-02-2018 alle 11:12 sul giornale del 24 febbraio 2018 - 545 letture

In questo articolo si parla di politica

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