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Le opposizioni consiliari, "No a questa Unione di comuni, troppe le perplessità sulla fattibilità e sull'iter"

3' di lettura Senigallia 23/02/2018 - I partiti di opposizione consiliare ribadiscono il loro "No", all'Unione di comuni "Le terre della Marca Senone". In coro evidenziano le criticità emerse dall'iter di approvazione e dallo studio di fattibilità, ma anche dalla rappresentatività all'interno del consiglio, organo che dovrà essere eletto.

"Secondo la norma del Testo Unico degli Enti Locali (Tuel, decreto legislativo n. 267/2000 – aggiornato), che regolamenta le unioni, si prevede che lo statuto dell'unione stessa, stabilisca le funzioni e quale sia la copertura finanziaria - afferma Nicola Peverelli, consigliere comunale di Trecastelli nella lista di minoranza Trecastelli ai Cittadini - l'unione a cui si sta dando vita è come se fosse un nuovo comune e vanno specificate le funzioni, corredate da dati.

Si tratta di una unione che mette insieme sette realtà diverse tra loro, ma per come è stata prevista non c'è la certezza che per i cittadini siano erogati migliori servizi. Cittadini che non sono stati informati, facendo pensare che si tratti più di una decisione politica che non nell'interesse delle persone."

"Dico 'No' all’unione per come è stata concepita - afferma Giuseppina Codias consigliere comunale di Ostra Vetere - un'unione a due binari, che vede da una parte Senigallia e dall’altra i comuni della vallata, due realtà contrapposte per storia, numero di abitanti, morfologia. Non si capisce dunque l'utilità di unire dei paesi che sono ovviamente diversi da una cittadina come Senigllia, che ne è la figura predominante. E che é predominante si capisce da come è stato elaborato lo statuto. Consideriamo solo che l'unico comune che ha potuto fare emendamenti è stato Senigallia.
Cosa succederebbe quando ci sarà da dividere i contributi? Difficile pensare che Senigallia possa mettersi al servizio anche dei comuni più piccoli dell’interno dell'unione, soprattutto in estate quando la popolazione, anche grazie ai turisti, aumenta. Pensiamo ad esempio alla polizia locale, d'estate ci sarebbe il rischio di lasciare i paesi dell'entroterra più scoperti a fronte di un rafforzamento delle risorse necessario sulla costa. A lasciarci perplessi anche la fretta con cui il progetto è stato portato avanti, o le pesanti clausole previste in caso di recesso per i comuni che vorranno uscire dall'unione".
A sottolineare che un'altra unione stia prendendo vita, legata alle collaborazione tra le oppolsizoni dei sette comuni, è Massimo Olivetti, ex sindaco e capogruppo della lista Progetto Ostra che chiarisce: "É necessaria una collaborazione tra opposizione e comitati per una unione basata su un principio democratico e a vantaggio dei cittadini. I cittadini devono partecipare, non solo delegare e invece c'è una grossa confusione, anche tra i sindaci che nasce dalla mancanza di progettualità."
Ad affermare quanto i principi di trasparenza e rappresentatività siano fondamentali in questo tipo di decisioni anche il consigliere Giorgio Sartini di Senigallia Bene Comune. "Tra le norme previste, il terzo comma dell'art.32 del Tuel prevede che ad esempio, "il Presidente dell'unione è scelto tra i sindaci dei comuni associati", dunque non deve essere per forza Mangialardi. Lo stesso testo prevede che la giunta sia scelta tra i componenti dell'esecutivo dei comuni associati, mentre lo statuto stabilisce che la giunta sia composta dai sette sindaci. Servono persone tecniche - dice ancora Sartini - con specifiche competenze, non politiche. Infine, la normativa dive che “il consiglio è composto da un numero di consiglieri definito dallo statuto [...] garantendo la rappresentanza delle minoranze e assicurando la rappresentanza di ogni comune”. Con lo statuto approvato su cui non hanno accettato i nostri emendamenti siamo praticamente fuori da ogni previsione del Tuel".
Le opposizioni intendono ora fare richiesta di annullamento delle delibere di ogni singolo comune che hanno portato all’approvazione dello statuto. Se la risposta sarà quella di una revisione dell’atto, si andrà incontro ad una nuova discussione tra le parti, in caso contrario le opposizioni dei sette comuni daranno il via ad iniziative di altro tipo, volte anche a sensibilizzare e informare la cittadinanza.





Questo è un articolo pubblicato il 23-02-2018 alle 16:23 sul giornale del 24 febbraio 2018 - 1734 letture

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