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L'Assessore Girolametti, alcune riflessioni dopo la manifestazione di Macerata

3' di lettura Senigallia 11/02/2018 - Come non pensare alla atroce morte di una giovanissima ragazza! Forse perche padre di una figlia ho pensato tutta la settimana a quello che avrei provato, detto, fatto e i miei pensieri non erano sicuramente all’altezza di quelli nobili e generosi della famiglia di Pamela.

Le riflessioni più vere e profonde ammetto, con una certa sorpresa, di averle lette nell’intervento su “Famiglia Cristiana” di monsignor Nazzareno Marconi che con chiarezza evidenzia come nella nostra società si sia perso il valore della vita, la voglia di vivere e sempre più ci si rinchiuda nella paura che sa di morte.

Ma sabato a Macerata era dominante un’altra emozione, un altro sentimento, che può sfuggire a chi non c’era: un fascista e, in quanto tale, razzista ha imbrattato il tricolore di cui si era ammantato, ha insozzato l’idea di convivenza civile, di coesione sociale, di uguaglianza e solidarietà che ci viene dalla nostra Costituzione che ci è costata 100.000 morti a causa del nazifascismo e con piacere ho portato la bandiere italiana dell’ANPI di Senigallia.

Ma non provavo gioia, e non solo perche 6 persone innocenti stanno soffrendo in ospedale per ragioni razziali, ma soprattutto perché una risposta che doveva essere delle istituzioni, di tutti i partiti democratici e delle tante associazioni antifasciste nazionali è stata lasciata ai giovani dei Centri Sociali ( che hanno circondato le mura di Macerata con un cordone umano pacifico ma determinato di 30.000 persone, con i loro slogan, non tutti condivisibili ) e alla presenza di solo delegazioni dei partiti della Sinistra e autoconvocati della FIOM, dell’ANPI e ARCI di base.

C’era anche qualche sparuto maceratese del PD e anche una bandiera bianca scudocrociata della Democrazia Cristiana che ha sfilato tranquillamente. I cittadini di Senigallia erano davvero tanti, del Centro Sociale certo, ma tanti dell’ANPI, dell’ARCI della Scuola di Pace, del Sindacato, del Volontariato Cattolico, dei partiti e movimenti della sinistra. Senigallia non manca mai a questi appuntamenti.

Con il tira e molla sulla autorizzazione della manifestazione, ieri si è persa una grande occasione per una ancora più grande risposta di tutta la parte migliore e, mi auguro, anche maggiore del popolo italiano.

Prendiamo atto che molte forze politiche, in questa brutta campagna elettorale, ritengono che il tema dell’antirazzismo non porti consensi. Questo davvero mi fa paura e mi indigna che un atroce atto di criminalità comune venga in qualche modo messo in relazione ad un tentativo di strage a sfondo razziale.
In Italia non ci siamo ancora abituati, ma se i pifferai malefici, per bieco calcolo elettorale, continueranno a seminare odio, i Traini di turno non saranno più casi isolati e la paura che oggi si vive a Macerata potrebbe diventare un sentimento nazionale da cui veramente può rinascere il fascismo.

Ieri 150 piazze d’Italia hanno manifestato contro l’odio razziale e il fascismo.
Sono tante e in una solo (purtroppo rientra nella possibilità statistica) ci sono stati disordini. Mi auguro che le piazze aumentino e che nelle annunciate prossime manifestazioni del 18 febbraio di nuovo a Macerata e il 24 febbraio a Roma le piazze siano stracolme di cittadini di diverso colore, politico e di pelle.


da Carlo Girolametti
assessore welfare e sanità Comune di Senigallia





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 11-02-2018 alle 19:47 sul giornale del 12 febbraio 2018 - 1295 letture

In questo articolo si parla di politica, Carlo Girolametti

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