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La deputata Beatrice Brignone in visita ai feriti di Macerata

Beatrice Brignone 2' di lettura Senigallia 07/02/2018 - La deputata di Possibile, Beatrice Brignone in visita ai feriti della sparatoria di Macerata. La deputata senigalliese ha deciso di fare visita ai ragazzi feriti sabato mattinaa Macerata da Luca Traini, giovane esponente dell'ultradestra, che ha preso di mira con la sua pistola alcuni ragazzi di colore. 

"Quando ho letto che nessuno era andato a trovare questi ragazzi - afferma Beatrice Brignone candidata alla Camera per Liberi e Uguali - ho pensato che come Parlamentare di un territorio tanto ferito, avevo oltre che il desiderio, anche il dovere di andare e che se il rischio era tra essere inopportuna e menefreghista, preferivo di gran lunga rischiare di essere inopportuna.
Ho sentito i compagni di Liberi e Uguali, che vivono nelle zone vicino a Macerata e nel giro di poche ore si sono aggregati anche Marta, Massimo e Peppino. E la prima considerazione che mi è venuta da fare è che li, in macchina tutti insieme, non eravamo rappresentanti di forze politiche diverse, ma compagni uniti dagli stessi valori che condividevano la stessa necessità di stringere la mano a quelle persone e dirgli che non siamo tutti così, come chi fomenta odio e chi lo pratica. Non siamo dalla parte dei fascisti.

Siamo stati accolti dal direttore sanitario e dai medici che ci hanno spiegato la situazione e ci hanno accompagnato in camera di uno dei feriti che è in via di recupero, assistito dai ragazzi del GUS che non lo lasciano mai solo.
Io quegli occhi non li dimenticherò mai, un misto di terrore e di rassegnazione. A 20 anni non so quante ne ha viste quel ragazzo. E ora è qua da solo, in un paese tanto lontano dal suo, senza parlarne la lingua, con un un buco nell’addome che solo grazie a una costola che ha deviato il colpo non è stato mortale, ricevuto mentre camminava per strada solo perché aveva la pelle più scura della mia. E che gli vuoi dire a quegli occhi?

Mentre Massimo e Peppino con affetto lo rassicuravano, io non sono riuscita a dirgli altro che questa è casa mia come casa sua.
Io non ho alcun merito a essere nata qui, come lui non ha alcuna colpa a essere nato in un posto da cui fuggire.
E boh. Mica lo so quando mi passerà questo senso di inadeguatezza verso quegli occhi così terrorizzati e rassegnati. Che a 20 anni, no, non si devono proprio avere, qualsiasi sia il colore della tua pelle."






Questo è uno spazio elettorale autogestito pubblicato il 07-02-2018 alle 09:48 sul giornale del 08 febbraio 2018 - 523 letture

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