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I segreti della Juve di Allegri

2' di lettura Senigallia 19/04/2017 - In piena bagarre con il Barcellona nei quarti di finale di Champions League, la Juventus si presenta con le carte in regola per cercare il triplete, essendo già qualificata per la finale di Coppa Italia, dove incontrerà la Lazio, e con un buon vantaggio in campionato sulla Roma, seconda, come dimostrano anche le quotazioni delle migliori agenzie di betting online. Vediamo quali sono i segreti della Juventus e del suo allenatore in questa stagione.

Uno dei segreti fondamentali è la velocità con la quale l’ambiente juventino ha favorito l’inserimento di Higuain, arrivato nel mercato estivo dal Napoli, e che ha confermato, pur con uno schema tattico diverso di essere ancora un bomber molto prolifico. Nello stesso tempo è da sottolineare la grande bravura di Dybala di non sentirsi sopraffatto dall’arrivo del connazionale, ma di aver trovato invece altre soddisfazioni oltre a segnare i gol, cosa che peraltro non ha assolutamente dimenticato.

Nel corso della stagione il mister bianconero ha saputo anche variare i propri schemi di gioco, non restando fisso su alcune convinzioni, ma sperimentando anche cose nuove rispetto al passato, per adattare meglio il gioco agli interpreti che aveva in rosa. Una capacità che Allegri ha saputo sfruttare grazie anche alla sua tipica schiettezza di "livornese di scoglio", che non ha risparmiato elogi, ma neanche critiche quando ne avvertiva il bisogno per svegliare la squadra. Scelte nette, che in quasi tutte le occasioni gli hanno dato ragione.

La scelta di cambiare posizione a Pjanic, altro nuovo arrivo stagionale, portandolo in posizione di trequartista, è stata una delle ragioni del miglioramento globale della Juventus, formazione nella quale Allegri pretende, ed ottiene, che tutti i giocatori siano attivi nelle varie fasi del gioco; esemplare da questo punto di vista l’adattamento di Mario Mandzukic al nuovo ruolo che gli è stato proposto dal tecnico.

Per il resto non si scopre certo un segreto se si parla della difesa juventina che negli ultimi anni ha sempre costituito uno dei maggiori punti di forza, e che ha saputo sopperire anche a cambi ed infortuni, mettendo in risalto sia i nuovi arrivati, come Benatia, e chi doveva andare via e poi invece è rimasto, come Lichtsteiner. Ognuno quando è stato chiamato in causa ha fatto pienamente il suo dovere, permettendo alla squadra di avere un notevole equilibrio anche con i titolari assenti o in panchina per il necessario turnover.






Questo è un articolo pubblicato il 19-04-2017 alle 15:22 sul giornale del 19 aprile 2017 - 631 letture

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