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Progetto di Sviluppo Rurale: bloccare l'emigrazione grazie alle energie alternative. Dalle parole ai fatti

3' di lettura Senigallia 10/05/2016 - La Fondazione Maria Grazia Balducci Rossi Onlus è impegnata nella realizzazione di un progetto, chiamato “Progetto di Sviluppo Rurale”, che è dedicato alla crescita sociale ed economica dei villaggi e degli accampamenti sperduti, in aree desertiche o nelle foreste, dei Paesi poveri. Questi luoghi sono privi di ogni servizio.

Le popolazioni che li abitano sono senza mezzi, abbandonate a loro stesse e costrette a migrare per fuggire dalla morte per fame e malattia.

Progetto di Sviluppo Rurale vuole risolvere, laddove possibile, il problema dell’immigrazione non controllata, causata dalla povertà, dall’indigenza e dalla impossibilità, per queste persone, di poter costruire il proprio futuro.

Attraverso le energie alternative, del vento, del sole e della biomassa, la Fondazione intende avviare piccole attività agricole e artigianali e promuovere uno sviluppo socio economico auto-sostenibile.

Nel 2014, il progetto è stato presentato alla Banca Africana di Sviluppo e alla Banca Mondiale. Le due Istituzioni internazionali lo hanno valutato positivamente per la sua capacità di coniugare pace sociale, sviluppo sostenibile, economia diffusa.

Nato come iniziativa pilota, il progetto sta diventando una concreta opportunità di riscatto per le popolazioni di queste aree abbandonate. La sua portata innovativa, come illustrato, è nel promuovere uno sviluppo periferico, inclusivo, coeso e auto-sostenibile.

La Fondazione prevede di avviare piccole, ma diffuse, attività artigianali, agricole e di trasformazione, realizzare i primi servizi idrico-sanitari e i primi impianti di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Si prevede, inoltre, lo svolgimento di un’importante attività formativa sulla popolazione locale, al fine di permettere agli abitanti di essere attori protagonisti del loro sviluppo e non dei semplici spettatori.

L’energia elettrica sarà prodotta attraverso il ricorso a più fonti alternative rinnovabili, selezionate tra quelle presenti in loco (solare, eolico, biomasse, ecc.). Anche le attività agricole, di trasformazione, artigianali e igienicosanitarie utilizzeranno appieno le risorse naturali disponibili nei villaggi. Solo in questo modo si potrà ottenere una crescita auto-sostenibile.

La possibilità di replicare il progetto su villaggi e territori differenti è garanzia di uno sviluppo capillare e diffuso. Pertanto, ogni comunità potrà distribuire e/o scambiare le proprie produzioni con quelle limitrofe, creando e distribuendo ricchezza, entro distanze limitate e ragionevoli.

La Fondazione è convinta che superare i vincoli allo sviluppo di queste aree remote e abbandonate del mondo significa eliminare, dove possibile, le cause che spingono intere popolazioni ad intraprendere i viaggi della speranza.

Parlare di questi temi è importante, per tenere viva l’attenzione e costruire una coscienza comune e collettiva. Tuttavia, limitarsi al solo parlare è deleterio e non è più umanamente accettabile. E’ arrivato il momento di agire con uno sforzo condiviso.

Per molti di questi Paesi, nuovi percorsi di crescita possono, e devono, essere intrapresi. Ciò è fondamentale per il mantenimento della pace sociale, per superare le disparità geografiche e per promuovere anche forme di dialogo e d’integrazione culturale e religiosa.

Per maggiori informazioni sul Progetto di Sviluppo Rurale puoi scrivere a [email protected] o visitare la pagina: http://fondazionebalduccirossi.com/index.php?action=index&p=1076

Se vuoi conoscere la fondazione www.fondazionebalduccirossi.com








Questo è un articolo pubblicato il 10-05-2016 alle 23:59 sul giornale del 12 maggio 2016 - 1582 letture

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