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Barbara: accusata dal vicino di prostitursi a 15 anni, a processo un 66enne

tentato stupro a rimini 2' di lettura 17/06/2015 - Ragazzina di 15 anni tacciata di aver offerto prestazioni sessuali al vicino di casa sessantenne in cambio di ricariche telefoniche da 50 euro.

E' successo a Barbara, una vicenda iniziata nel luglio 2012 e ora approdata in Tribunale. Martedì infatti si è tenuta l'udienza che vede sul banco degli imputati il 66enne, accusato di prostituzione minorile, e la ragazza, oggi 18enne, costituitasi parte civile, vittima della presunta prostituzione, che per altro ha negato ogni rapporto sessuale con l'uomo.

Il tutto sarebbe iniziato nell'estate di tre anni fa quando la ragazzina avrebbe risposto, assieme a un'amica, ad un annuncio del proprio vicino di casa, che cercava qualcuno che gli facesse da "badante". Al momento del colloquio, tuttavia, l'uomo avrebbe precisato che accettando il lavoro bisognava rendersi disponibili non solo a fare la faccende di casa, ma anche a dormire con lui e concedersi sessualmente. A quel punto la due ragazzine sarebbero addirittura fuggite dall'abitazione spaventate.

L'incubo però era appena cominciato, specialmente per la ragazza che abitava nelle vicinanze dell'uomo. Dai racconti della giovane il vicino avrebbe continuato con le provocazioni sessuali, tanto da arrivare a denudarsi nel balcone della propria abitazione e mimare atti osceni, sia davanti alla ragazza che alla propria famiglia. Atteggiamenti che si sono prolungati fino all'inverno successivo, quando, nel gennaio 2013 la minorenne è stata prelevata su disposizione del tribunale dei minori e affidata a una comunità.

La quindicenne, infatti, si è dovuta allontanare dalla propria casa a causa del vicino che l'aveva messa in cattiva luce nel suo stesso paese: l'uomo si vantava infatti con i suoi amici e compaesani, in una occasione anche davanti a un carabiniere, delle prestazioni sessuali avute con la ragazzina in cambio di ricariche telefoniche, tutto questo probabilmente come ripicca per essere stato rifiutato.

Il Tribunale dei Minori, a quell'epoca, ha anche prelevato la giovane tenendola per un mese in una comunità. Accertato l'equivoco, nel febbraio 2013, la giovane è potuta tornare a casa. Il pensionato di Barbara è stato rinviato a giudizio e la prima udienza si terrà il prossimo 24 settembre.






Questo è un articolo pubblicato il 17-06-2015 alle 11:05 sul giornale del 18 giugno 2015 - 2153 letture

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