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Diritto negato ad un ex dirigente, l'Asur condannata a liquidare 61.779 euro

Roberto Paradisi 2' di lettura Senigallia 18/02/2014 - L' Asur Marche, già Asur 4 di Senigallia, dovrà liquidare la consistente somma di 61,779,92 euro oltre interessi legali per svariati anni ed oltre spese legali al suo ex dirigente Piero Pierdiluca.

A mettere la parola fine ad un contenzioso che dura ormai da anni è stata la Corte di Appello di Ancona. Pierdiluca, assistito nel processo dall’avvocato Roberto Paradisi, aveva rivendicato il diritto a percepire una maggiorazione sullo stipendio a seguito dell’affidamento dell’incarico di “Direttore di Dipartimento” (si trattava del vecchio presidio ospedaliero). Un incarico svolto dall’inizio del 1998 fino al 2002. Per anni, Pierdiluca ha rivendicato quanto gli sarebbe spettato in base al contratto collettivo nazionale vigente.

Infine, la causa, anche sulla scia di quanto accaduto (in modo pressoché identico) ad un altro ex dirigente della Asur al quale non erano state riconosciute le indennità dovute e per il quale, sempre l’avvocato Paradisi che lo difendeva, dovette arrivare a pignorare con l’ufficiale giudiziario sia le somme in cassa contante del laboratorio analisi sia mobili e computer dell’Amministrazione sanitaria.

In primo grado, il Tribunale di Ancona, non aveva accolto la domanda di Pierdiluca sulla base di una valutazione sul significato del termine “Dipartimento” che la Corte di Appello ha ritenuto completamente errata. Il collegio giudicante ha infatti sottolineato che era la stessa contrattazione collettiva ad attribuire la maggiorazione dovuta al direttore del “Dipartimento”, spiegando che tale termine non poteva essere stato usato (come ha sostenuto la Asur) in modo “atecnico”.

Soddisfatto l'avvocato Roberto Paradisi: “Dopo il caso del dott. Favi di qualche anno fa, ancora una volta la Asur preferisce affrontare (e perdere) le cause piuttosto che rispettare le norme contrattuali. Eppure, in tutti i modi, avevamo cercato una composizione bonaria per il rispetto che tutti dovremmo avere del denaro pubblico. Si trattava semplicemente di riconoscere un diritto in capo ad un lavoratore dell’area dirigenziale. Un diritto pervicacemente negato per anni sulla base di una interpretazione di comodo da parte della Asur. Non è escluso questa volta che si arrivi fino alla Corte dei Conti”.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 18-02-2014 alle 15:21 sul giornale del 19 febbraio 2014 - 2226 letture

In questo articolo si parla di roberto paradisi, attualità, giulia mancinelli, asur marche, avvocato

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