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Corinaldo: sfruttamento della manodopera clandestina, denunciata un'imprenditrice cinese

Carabinieri di notte 1' di lettura 23/11/2013 - Sfruttamento della manodopera clandestina. I carabinieri di Senigallia coordinati dal capitano Lorenzo Marinaccio hanno denunciato in stato di libertà un’imprenditrice cinese.

Nel corso di uno specifico servizio, condotto con l’ausilio dei colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Ancona, i militari hanno controllato due opifici di imprenditori cinesi.

All’interno di una ditta di confezioni di abiti a Corinaldo, in cui sono stati trovati al lavoro 11 dipendenti cinesi, i carabinieri hanno appurato che uno di loro, a differenza degli altri, non era regolare sul territorio. Infatti X.X. di 25 anni era in possesso di un permesso di soggiorno rilasciato dalla Questura di Pesaro in data 14 aprile 2013, scaduto di validità il 5 settembre 2013 ed in via di rinnovo.

Pertanto l’imprenditrice 28enne Z.L., titolare dell’opificio, è stata denunciata in stato di libertà per il reato di sfruttamento della manodopera clandestina e sanzionata per un importo complessivo di 35 mila euro per lavoro nero e recupero contributi Inps. Inoltre è stata raggiunta da un provvedimento di sospensione delle attività imprenditoriali.

Tutto in regola invece nel secondo opificio, gestito dall’imprenditrice cinese Q.J. di 42 anni, in cui sono impiegati due operai connazionali.






Questo è un articolo pubblicato il 23-11-2013 alle 18:23 sul giornale del 25 novembre 2013 - 2865 letture

In questo articolo si parla di cronaca, carabinieri, corinaldo, Sudani Alice Scarpini, opifici, sfruttamento della manodopera clandestina

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