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Sacelit: tre mesi per decidere il destino della riqualificazione

mangialardi e lanari 3' di lettura Senigallia 15/01/2013 - Tre mesi decisivi per le sorti dell'ex Sacelit-Italcementi. E' attesa entro circa novanta giorni la svolta, nel bene o nel male, per la riqualificazione del nuovo quartiere che dovrebbe sorgere sulle ceneri dell'ex cementificio. La crisi economica che ha colpito pesantemente l'edilizia non ha risparmiato neanche la spiaggia di velluto e così i lavori avviati all'ex Sacelit sono fermi ormai da mesi.

Nei giorni Pietro Lanari, amministratore della Fortezza srl, che acquistò l'area nel 2007 dall'Edra Costruzioni per 34 milioni di euro, ha incontrato il sindaco Maurizio Mangialardi per illustrare le sue “proposte” per poter concedere al Borgo Le Torri un'altra chance. L'imprenditore anconetano vorrebbe “rimodulare le volumetrie e le destinazioni d'uso” stabilite dal piano d'area approvato che tradotto significherebbe meno albergo e più appartamenti. Il progetto, i cui lavori si sono fermati alle fondamenta, prevede nell'area nord la realizzazione di un hotel a cinque stelle, 162 appartamenti e vari negozi. Particolarmente importanti per la città i risvolti legati alle opere di urbanizzazione che prevedono 20 milioni di euro destinati a infrastrutture viarie come rotatorie, parcheggi e collegamenti stabili tra i due lungomari. Il tutto per raccordare il nuovo polo turistisco-residenziale con il porto e il centro storico. Stando così le cose pare proprio che quel progetto debba essere rivisto. Sulla questione il Comune si dice “possibilista” anche se con alcuni paletti.

“La questione della Sacelit è molto delicata -ammette il sindaco Maurizio Mangialardi- sia per la crisi che colpisce l'edilizia nazionale, sia per le ricadute anche sul nostro territorio. Le aspettative sul futuro di quell'area sono elevate ma sono insorte anche complicazioni. Allo stato attuale da parte dell'Amministrazione c'è la disponibilità a voler rivedere il progetto approvato perchè non possiamo permetterci che quell'area, comunque bonificata dall'amianto, resti un cantiere bloccato. In questo senso credo proprio che i prossimi tre mesi saranno decisivi per capire se i lavori potranno riprendere”. La proprietà al momento ha già messo al lavoro il proprio staff di architetti al fine di rivedere e modificare l'ambizioso progetto licenziato a suo tempo dall'architetto Paolo Portoghesi e sul quale è stato poi redatto il piano d'area approvato.

“In prima battuta posso dire sì ad una rimodulazione del progetto iniziale ma solo se supportato da un piano economico che ne garantisca la fattibilità -spiega Mangialardi- tuttavia poniamo subito delle condizioni ben precise. La proprietà può ripresentare il piano d'area ma senza aumentare le cubature. Questo tanto per essere chiari e per respingere chiaramente l'ipotesi di una variante urbanistica”. Sull'idea della proprietà di ridurre la destinazione d'uso alberghiera in funzione di quella residenziale, il primo cittadino vuole vederci chiaro. “Occorre un piano economico e una rilettura delle reali necessità -continua Mangialardi- per noi non si toccano né le infrastrutture né l'albergo. Se poi possa essere più conveniente investire nell'hotel o negli appartamenti, questo solo un serio piano economico potrà dircelo”.

Per conoscere il futuro della Sacelit pare non si debba attendere ancora molto. Se Lanari riuscirà a presentare un nuovo piano d'area, con i necessari finanziamenti, e che otterrà il nulla osta del Comune, allora i lavori potrebbero sbloccarsi. In caso contrario lo scenario che si preannuncia non è dei migliori, con un'area strategica del lungomare e del porto che potrebbe restare incompiuta per molto tempo.






Questo è un articolo pubblicato il 15-01-2013 alle 23:59 sul giornale del 16 gennaio 2013 - 3628 letture

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