Montemarciano: Fli su Unione dei comuni, 'Unica valida alternativa per governare il territorio'

2' di lettura 11/08/2011 -

La deliberazione n. 73 dello scorso 15 luglio, con cui il Comune di Monte San Vito ha, unilateralmente, deciso lo scioglimento della segreteria convenzionata con il Comune di Montemarciano e con la relativa Unione dei Comuni, è uno sgarbo istituzionale grave, dal peso politico rilevante. Innanzitutto, perché è avvenuto nel totale silenzio da parte dell’amministrazione montemarcianese, e poi perché, così facendo, i due enti dovranno ora sostenere un ulteriore aggravio di spesa, proprio quando siamo tutti chiamati ad un significativo contenimento dei costi della pubblica amministrazione.

Una scelta che ci ha lasciato inoltre perplessi perché appare come frutto di una totale mancanza di consultazione tra le due amministrazioni, guidate entrambe da sindaci del Pd. Decisioni contraddittorie, quindi, che danno forma e sostanza ad una totale inadeguatezza delle due coalizioni politiche a svolgere il loro ruolo di governo di un territorio che, a distanza di sei anni dal voto per l’istituzione dell’Unione dei Comuni, non ne percepisce la presenza, a causa dell’incapacità dell’Ente stesso di fornire servizi migliorativi a costi più contenuti, secondo quelle che erano invece le aspirazioni della vigilia.

Occorre perciò ricordare che la scelta politica, tuttora inconcludente, operata in tempi record a fine 2005, servì soltanto a salvare la quadratura del bilancio di Montemarciano conferendo all’Unione stessa alcuni servizi. Rispettato il patto di stabilità di allora, nessun altro servizio fu assegnato negli anni successivi. Eppure, furono avanzate proposte interessanti proprio dalla stessa maggioranza.

Un pessimo segnale politico, che evidenzia scarsa lungimiranza, poiché infatti oggi le Unioni dei Comuni posso costituire l’unica valida alternativa per governare il territorio, in una fase molto difficile che ha origine non solo nelle discutibili scelte del governo centrale, ma anche nella cattiva gestione dei governanti locali.