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Monica e Massimo, due senigalliesi africani per passione

3' di lettura Senigallia 23/01/2011 -

Nel 2004, io, Massimo Fanelli residente ora a Castellaro nel comune di Senigallia, sono andato in Sierra Leone presso l’ospedale di Emergency per formare alcuni locali alla manutenzione dell’ospedale di Gino Strada. Non mi aspettavo però di trovare una popolazione così abbandonata e stremata dall’indifferenza del mondo occidentale ma allo stesso tempo di una gentilezza assoluta.



Dopo alcune settimane mi resi conto che la salute era sì il problema principale del momento, ma senza istruzione la speranza degli abitanti del quartiere sarebbe stata nulla. Andare a scuola era infatti l’unico vero sogno e speranza di molti genitori per i loro figli. Un sogno costoso però. Più di 35 € all’anno per ogni figlio contro uno stipendio di circa 65€ al mese per i fortunati che avevano un lavoro.

I soldi che alcuni amici e conoscenti gli avevano messo in tasca furono spesi proprio per comperare penne, quaderni e libri per i poveri del quartiere. Da quel giorno, insieme ad amici e conoscenti, ogni anno aiutiamo i bambini del quartiere di Goderich a studiare, a costruirsi un futuro. Quest’anno anche Monica, la mia compagna trasferitasi da Verona nella nostra nuova residenza marchigiana, è venuta con me, grazie al mio particolare rapporto con Emergency. Durante le vacanze Natalizie abbiamo fatto i bagagli e siamo volati a Goderich-Freetown. Sono stati 15 giorni incredibili, operativamente intensi ed emotivamente stimolanti.

Molti tra amici e conoscenti anche di Senigallia, con il loro contributo economico, ci hanno permesso di raggiungere un obiettivo incredibile: 2.000 bambini e due scuole hanno avuto il regalo più grande da anni. Grazie a ciò la scuola primaria Kulefei School ha avuto una fontana per dar da bere ai bambini e per pulire i bagni. Abbiamo fatto costruire le cattedre per i maestri da un falegname del quartiere e dato le sedie ai maestri. Abbiamo poi acquistato e distribuito direttamente il materiale scolastico per i 2.000 studenti (quaderni, penne, matite, lavagnette e gessetti).

Potremmo sforzarci di raccontare la felicità e la riconoscenza degli abitanti di Goderich ma le parole non renderebbero l’idea. Eravamo diventati famosi a Goderich in soli 15 giorni. Bundu Max e Madam Monic potevano girare salutati da tutti i bambini del paese. La realtà di Goderich, un villaggio di 25.000 abitanti circa a 10 km dalla capitale Freetown e in Sierra Leone in generale, è tragica. Il paese è devastato. Nonostante siano trascorsi circa 10 anni dal termine della guerra per i “diamanti insanguinati” la società viene tenuta senza le necessarie risorse per risollevarsi. La corrente và e viene, le strade non esistono, i servizi minimi neppure. Tuttavia le persone del luogo conservano un anima buona, sincera e quasi ingenua nei confronti di chi li avvicina, e ciò ti stupisce ogni momento. Io e Monica abbiamo fatto un patto morale con loro: aiutarli a proseguire gli studi. Non c’è però bisogno solo di quaderni e penne.

Anche i tetti delle scuole sono da risistemare ed i banchi non ci sono per tutti, la corrente un sogno. Quando piove molti di loro devono tornare a casa, perché l’acqua cola dai buchi. Questo sarà uno dei nostri obiettivi per la prossima raccolta fondi. Possiamo proprio dire che il famoso Mal d’Africa ha una forza straordinaria.

Venite a vedere le foto e i video che abbiamo pubblicato sulla pagina di Facebook “Aiuto Bambini Sierra Leone” ed il gruppo “Amici dei bambini della Sierra Leone”, perché sentirete dalle loro voci, leggerete nei loro occhi la voglia di vivere e di volare che speriamo vi coinvolga come ha coinvolto noi.
Se volete partecipare alla prossima missione, mandate una e-mail a: [email protected].

Grazie a ‘chi è’ e a ‘chi sarà’ con noi!

Massimo Fanelli (Bundu Max) e Monica Olioso e Madam Monic








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 23-01-2011 alle 20:40 sul giornale del 24 gennaio 2011 - 3555 letture

In questo articolo si parla di attualità, emergency, Massimo Fanelli

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