Moie: i soldi del bancomat di Ostra ritrovati lungo il fiume Esino

Banconote di grosso taglio lungo il fiume Esino. A fare l'insolita scoperta intorno alle 20 di martedì è stato un pescatore appostato nella zona del vecchio rotone a Moie di Maiolati Spontini.

L'uomo ha subito segnalato una grande quantità di banconote abbandonate lungo il corso del fiume. Intervenuti sul posto i militari della Stazione di Moie hanno effettivamente trovato varie banconote da 50 euro, tutte macchiate da un liquido violaceo. Immediate indagini hanno confermato il sospetto che quelle banconote facevano parte della refurtiva sottratta da alcuni malviventi durante il furto del bancomat di via Mazzini a Ostra.

All'alba di martedì infatti alcuni malviventi sono riusciti a rubare la cassa automatica del bancomat della Banca delle Marche con dentro 60 mila euro. Le banconote recuperate lungo l'Esino ammontano a 20.500 euro. E mentre il denaro ritrovato è stato consegnato ai Carabinieri di Senigallia, i militari della compagnia di Jesi hanno proseguito le indagini alla ricerca anche della cassaforte del bancomat. E così ieri mattina intorno alle 9 a Chiaravalle, nel parcheggio del casello autostradale di Ancona Nord, i carabinieri della Stazione di Chiaravalle hanno rintracciato il furgone Berlingo utilizzato per il furto del bancomat, con ancora all’interno la cassaforte aperta e completamente sporca del liquido usato per macchiare le banconote in caso di scasso. All'interno c'erano altri 10.000 euro.

Soldi abbandonati perchè macchiati e dunque non più utilizzabili. Sul posto i rilievi sono stati effettuati dal Nucleo Operativo di Senigallia interpellato perché comando che segue le indagini relative al furto del bancomat. Parallelamente i carabinieri della Compagnia di Senigallia hanno indagato sul furto di due mezzi. Un Fiorino rubato a Corinaldo e ritrovato macchiato di inchiostro, e un Berlingo rubato a Belvedere Ostrense (poi ritrrovato a Chiaravalle). Secondo la ricostruzione dei militari entrambi i mezzi sarebbero stati usati dai malviventi per compiere il furto. Le impronte rinvenute sui mezzi sono ora al vaglio del Ris di Roma. All'appello mancano ancora 30 mila euro.