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Ostra: il cataletto del Cristo morto in esposizione fino al 21

3' di lettura 08/08/2010 -

Fino a domenica 21 agosto, in concomitanza alla Mostra Nazionale dell’Antiquariato e dell’Artigianato Artistico, e alla manifestazione Artisti all’opera, la Pia Unione del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo, che da circa due secoli organizza le funzioni della Settimana Santa, esporrà l’artistico cataletto del Cristo morto, e riaprirà la bella chiesa dei Santi Giuseppe e Filippo Neri, dove vi è allestito il Sacro Monte del Calvario, per offrire ai turisti la possibilità di ammirare questi gioielli dell’artigianato artistico locale.



Il cataletto del Cristo morto, l’elemento di gran lunga più importante ed emozionante dell’apparato devozionale della Settimana Santa, è un simulacro, che fu portato per la prima volta nella processione del Venerdì Santo del 1858. Il cataletto fu decorato dall’artista locale Vincenzo Gagliardini, mentre il simulacro del Cristo morto, alto m. 1.78, pieghevole nel capo e nelle mani, è stato eseguito dal concittadino Achille Bedini (dotato di grande spirito artistico), sul finire del 1873.

Questa singolare macchina, fin dalle prime luci dell’alba del Venerdì Santo, viene esposta alla venerazione e alla preghiera dei fedeli nel Santuario diocesano del Santissimo Crocifisso, sito nel cuore di Ostra, per tutta la mattinata, fin quando, trasportato a spalla da quattro confratelli della Pia Unione, è traslato nella basilica di Santa Croce per la celebrazione vespertina. Al calar delle tenebre fioche lanterne sporgono dagli antichi palazzi e le vie quasi deserte sembra si siano fatte più larghe: ha inizio la processione del Cristo morto. Riguardo al Sacro Monte del Calvario, invece, esso è una rappresentazione sacra che aveva lo scopo di divulgare ai più, in buona parte analfabeti, il drammatico racconto della passione e morte di nostro Signore. Fino al 1956 questa sacra figurazione si svolgeva nell’area presbiterale della basilica di Santa Croce. I protagonisti sono delle figure, alte circa due metri, sorrette da appositi telai, vennero dipinte su legno nel 1868 dall’artista Luigi Mancini, detto “Il sordo” (Jesi 1819/1881). Rappresentano i due ladroni, che secondo la narrazione evangelica furono crocifissi alla destra e alla sinistra di Gesù, la Vergine Maria Ad­dolorata, San Giovanni Evangelista, Santa Maria Maddalena e Maria di Clèofa.

Lo scenario che fa da sfondo alle cinque figure fu creato dall’artista anconetano Enrico Andreani, nel 1867, nello stesso periodo in cui stava realizzando l’allestimento scenico del Teatro comunale La Vittoria. Questa tela che fa da sfondo, con grande effetto emotivo, al dramma della passione, raffigura il Gòlgota, cioè la collina sita alle porte di Gerusalemme, dove erano attuate le condanne alla pena capitale. La scena “si animava” nella funzione delle Tre Ore di Agonia, che si svolgeva dalle ore 13 alle ore 16, durante la quale, intervallate dal canto e dal suono dell’organo, si meditavano le ultime sette parole di Gesù in croce. Ad ogni parola commentata da un predicatore (quasi sempre un padre cappuccino) corrispondeva lo smorzamento di una delle sette candele. Al termine della predicazione seguiva il rito del battistero, che consisteva nel battere sopra i banchi dell’aula liturgica un ramoscello di ulivo benedetto la Domenica del­le palme, faceva il suo solenne ingresso in basilica il cataletto del Cristo Morto, mentre si procedeva alla cerimonia dello schiodamento del simulacro del Cristo crocifisso appeso alla croce, posta al centro della scenografia del Sacro Monte.

Tra il 1989 e il 1993 questa sacra rappresentazione venne nuovamente riproposta per ben tre volte da un Gruppo di Amici, che l’allestì presso la Chiesa dei Santi Giuseppe e Filippo, al fine di non ostacolare la liturgia del Venerdì Santi, secondo le norme del Concilio Vaticano II. A vent’anni da quell’esperienza la Pia Unione del Preziossisimo Sangue l’ha ripresentata nel periodo 28 marzo - 11 aprile ed ora la offre nuovamente ai turisti e ai visitatori che nel periodo estivo visiteranno il nostro centro storico.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 08-08-2010 alle 15:40 sul giornale del 09 agosto 2010 - 845 letture

In questo articolo si parla di chiesa, cultura, religione, confraternite delle marche, confraternite

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