statistiche accessi

x

Cecchi torna al Teatro La Fenice

7' di lettura Senigallia 16/11/2009 - Dopo 2 anni, l’attore e regista Carlo Cecchi torna al Teatro La Fenice di Senigallia, il 17 novembre, alle 21, con “Tartufo”, commedia tra le più rappresentate di Molière. Intrighi e amori, sotterfugi e corteggiamenti, smascheramenti tra ironia e comicità nell’eterna lotta per il potere di chi da servo vuole diventare padrone. Ma “chi è Tartufo lo decidano gli spettatori”. L’allestimento diretto e interpretato da Carlo Cecchi, su testo tradotto da Cesare Garboli, è prodotto dagli Stabili delle Marche e di Napoli.

Intrighi e amori, sotterfugi e corteggiamenti, smascheramenti tra ironia e comicità nell’eterna lotta per il potere sono gli ingredienti di “Tartufo”, commedia tra le più rappresentate di Molière che sarà in scena al Teatro La Fenice di Senigallia (Marche – AN) il 17 novembre. Inizio alle 21. L’allestimento proposto è quello già ampiamente applaudito con la regia di Carlo Cecchi, prodotto da Teatro Stabile delle Marche e Teatro Stabile di Napoli, che solo nel primo anno di tournée ha avuto 53 repliche per 37.000 spettatori. A Senigallia, Cecchi aveva aperto la Stagione 2006-07 con il riallestimento del pirandelliano “Sei personaggi in cerca d’autore”. Torna dunque sul palcoscenico della Fenice con un altro classico del teatro. Di Molière, l’attore e regista fiorentino ha già messo in scena “Anfitrione”, “Don Giovanni”, “Il borghese gentiluomo”, amando particolarmente il drammaturgo francese. Scritta nel 1664, “Tartufo o l’impostore” narra le vicende di Orgone, un ricco nobile che cade vittima del giovane Tartufo, impostore dai modi garbati e convincenti. Considerato un arrampicatore sociale ante litteram, Tartufo finge abilmente sentimenti profondi, fino a convincere Orgone a offrirgli tutto il suo patrimonio, compresa la mano della figlia Marianna. Solo l\'intervento della moglie Elmira prima (alla quale Tartufo finisce per fare la corte confessando i suoi veri interessi non certo rivolti alla figlia Marianna) e del Re poi, risolve la situazione smascherando le vere intenzioni dell’impostore. “Spesso mi domandano perché ritorno così volentieri a Molière – racconta Carlo Cecchi nelle note di regia - Come Shakespeare, Molière ha scritto per gli attori e io sono un attore che lavora con altri attori. Una commedia di Molière si rivela in scena grazie agli attori.

Le sue battute sono battute per un copione, non per un libro. Cosa c’è di più emozionante e di più esaltante per un attore che accogliere quel dono che, alcuni secoli fa, due attori lasciarono a coloro che sarebbero venuti; ossia il dono di alcune pièces e di alcuni personaggi che gli attori futuri avrebbero potuto rendere presenti sulla scena? Ma tutto rimarrebbe lettera morta se, nel tempo, non nascessero grandi attori e grandi traduttori. Per nostra fortuna – e mia in particolare – è successo, nell’ultimo trentennio del secolo scorso, che il genio di un grande critico affondasse le sue radici in una vocazione teatrale fortissima; che una lettura critica di straordinaria intelligenza e originalità, fosse accompagnata dal talento mimetico di un grande attore: così abbiamo le traduzioni di Cesare Garboli”. Il testo preso a riferimento da Cecchi è infatti quello con la traduzione di Cesare Garboli, massimo riferimento in questo senso, che di Tartufo rovescia l’immagine traducendolo anche nei suoi lati positivi, superando dunque “il cliché dell’ipocrisia” spiega Cecchi e vedendolo anche come “un servo che usa l’intelligenza e gli strumenti della politica per fare carriera e diventare, da servo, padrone”. Ma “chi è Tartufo lo decidano gli spettatori”. Nell’allestimento in scena a Senigallia, si ritrova un cast di attori notevoli, una compagnia guidata e diretta da Carlo Cecchi che veste i panni di Orgone. Licia Maglietta è la moglie Elmira, mentre Tartufo è Elia Schilton. Ci sono poi Angelica Ippolito (Madame Pernella), Antonia Truppo (Dorina), Roberto De Francesco (Cleante), Francesco Ferrieri (Valerio), Rino Marino (Il Signor Leale/un Ufficiale), Barbara Ronchi (Marianna), Diego Sepe (Damide) e Francesca Leone (Filippina). Le scene d’epoca sono di Francesco Calcagnini, i costumi di Sandra Cardini e le musiche di Michele dall’Ongaro. La Stagione Unica di Teatro, Danza e Musica 2009-2010 di Senigallia è realizzata dal Comune di Senigallia (Assessorato alla Cultura), in collaborazione con Amat e Ente Concerti di Pesaro (cartellone musicale a cura del Maestro Federico Mondelci). Per gli spettacoli in scena al Teatro La Fenice: la Biglietteria del Teatro La Fenice sarà aperta nei giorni giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 16,30 alle 20,30. Stesso orario sarà osservato il giorno prima e il giorno stesso dello spettacolo nel caso dei serali. Nel caso delle pomeridiane domenicali, la Biglietteria sarà aperta dalle 14. L’inizio degli spettacoli si intende alle 21, mentre per gli appuntamenti domenicali l’inizio è alle 17. Info 071.7930842 - 335.1776042 - www.fenicesenigallia.it

Note di regia Spesso mi domandano perché ritorno così volentieri a Molière. Come Shakespeare, Molière ha scritto per gli attori, e io sono un attore che lavora con altri attori. Una commedia di Molière si rivela in scena, grazie agli attori. Le sue battute sono battute per un copione, non per un libro. Cosa c’è di più emozionante e di più esaltante per un attore che accogliere quel dono che, alcuni secoli fa, due attori lasciarono a coloro che sarebbero venuti; ossia il dono di alcune pièces e di alcuni personaggi che gli attori futuri avrebbero potuto rendere presenti sulla scena? Ma tutto rimarrebbe lettera morta se, nel tempo, non nascessero grandi attori e grandi traduttori. Per nostra fortuna, e mia in particolare, è successo, nell’ultimo trentennio del secolo scorso, che il genio di un grande critico affondasse le sue radici in una vocazione teatrale fortissima; che una lettura critica di straordinaria intelligenza e originalità, fosse accompagnata dal talento mimetico di un grande attore: così abbiamo le traduzioni di Cesare Garboli. Chi è Tartufo lo decidano gli spettatori. Noi, così com’è implicito nella traduzione di Garboli, oltre che nei suoi numerosissimi scritti su Tartufo, abbiamo cercato di mantenere, alla commedia e al personaggio, la loro sostanziale ambiguità; superando il cliché dell’ipocrisia e vedendo il personaggio di Tartufo anche “in positivo”: un servo che usa l’intelligenza e gli strumenti della politica per fare carriera e diventare, da servo, padrone. Ma tutto questo, e le risonanze contemporanee che la commedia e il personaggio possono produrre, è solo attraverso il teatro che lo si può cogliere. Figuriamoci poi in una commedia come Tartufo, dove il teatro è talmente importante da diventarne, forse, il tema principale. Carlo Cecchi

INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA: Teatro La Fenice 071.7930842 oppure 335.1776042 Per gli spettacoli in scena al Teatro La Fenice, la Biglietteria del Teatro La Fenice sarà aperta nei giorni giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 16,30 alle 20,30. Stesso orario sarà osservato il giorno prima e il giorno stesso dello spettacolo nel caso dei serali. Nel caso delle pomeridiane domenicali, la Biglietteria sarà aperta dalle 14. I posti di primo settore al Teatro La Fenice costano 23 euro. E’ prevista la riduzione a 18 euro in base all’età (meno di 25 anni e più di 65) e per i soci Coop. Biglietto ridotto a 10 euro per gli studenti delle Scuole. Sono previsti Carnet e biglietti ridotti in diverse modalità. Il Carnet all’intera Stagione Teatrale costa 135 euro (singolo biglietto euro 15); Carnet di 4 ingressi a 66 euro (biglietto ridotto a euro 16,50); Carnet di 3 ingressi a 57 euro (biglietto ridotto a 19 euro). I posti di secondo settore al Teatro La Fenice costano 20 euro. Con possibilità di riduzione a 15 euro in base all’età (meno di 25 anni e più di 65), e per i soci Coop. Ridotto a 10 euro per gli studenti delle Scuole. Il Carnet all’intera Stagione Teatrale costa 112,50 euro (singolo biglietto euro 12,50); il Carnet con 4 ingressi costa 54 euro (biglietto ridotto a euro 13,50); Carnet di 3 ingressi a 48 euro (biglietto ridotto a 19 euro). I posti di terzo settore hanno un prezzo unico di 13 euro Per il fuori carnet della PFM in “La buona Novella di F. De Andrè/STATI DI IMMAGINAZIONE”, il primo settore costa 28 euro, il secondo23 euro e il terzo 18.





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 16-11-2009 alle 11:39 sul giornale del 17 novembre 2009 - 970 letture

In questo articolo si parla di comune di senigallia, senigallia





logoEV
logoEV
logoEV