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Mangialardi su palazzo Gherardi: il futuro è nelle mani del consiglio comunale

Maurizio Mangialardi 3' di lettura Senigallia 24/11/2008 - La decisione sul futuro di palazzo Gherardi spetta al Consiglio Comunale. 

Imperversa la protesta di coloro che si dicono contrari alla messa in vendita di palazzo Gherardi, lo storico edificio ex sede del liceo classico Perticari. Ma l\'assessore all\'urbanistica Maurizio Mangialardi lancia una rassicurazione. La maggioranza ha infatti depositato un\'osservazione al piano particolareggiato del centro storico (il famoso piano Cervellati che individua la nuova destinazione d\'uso dell\'edificio) che rinvia ogni decisione su palazzo Gherardi e non solo alla volontà del Consiglio Comunale.



La vicenda di palazzo Gherardi è lunga e complicata. Da anni l\'edificio, di proprietà comunale, è chiuso perchè in degrado e inagibile. Di qui le voci sempre più insistenti sulla volontà dell\'Amministrazione di alienare l\'immobile, i cui costi di restauro e mantenimento sarebbero comunque proibitivi per qualunque cassa pubblica. Quattro anni fa si costituitì il comitato Salviamo il Classico, capeggiato dall\'attuale consigliere comunale Roberto Paradisi e dal professor Giulio Moraca, che avviò una raccolta di firme che oggi ha superato le 1.500 sottoscrizioni. A risollevare il polverone della protesta negli ultimi mesi c\'ha pensato il piano Cervellati che individua per Palazzo Gherardi un cambio di destinazione d\'uso. Da una funzione pubblica a residenza. La trasformazione in residenza comporterebbe quindi la messa in vendita per realizzarne (sempre secondo Cervellati) appartamenti extra lusso. Ma sulla logica conseguenziale l\'assessore all\'urbanistica invita alla prudenza.




Un conto è il cambio di una destinazione d\'uso e un conto è l\'alienazione del patrimonio immobiliare pubblico -osserva Mangialardi- la prima è una questione prettamente urbanistica mentre la seconda è materia di bilancio e la decisione spetta comunque al consiglio comunale. Detto questo su palazzo Gherardi occorre fare chiarezza. Il piano Cervellati dice che tutti i palazzi del centro storico sono destinati alle residenze. E quindi anche lo stesso palazzo Gherardi che oggi ha una destinazione d\'uso incerta perchè utilizzato come scuola. Per fugare però ogni dubbio il primo atto ufficiale che ho fatto da assessore all\'urbanistica, in sede di commissione consiliare, è stato quello di proporre un emendamento al piano Cervellati che stabilisce che per tutti i palazzi pubblici del centro storico per cui è previsto un cambio della destinazione d\'uso, la parola spetta al Consiglio Comunale”.




Un “impegno” di Mangialardi che non è stato però tradotto in emendamento dal momento che il piano particolareggiato del centro storico è stato approvato il 26 agosto durante la famosa seduta calda dove tra maggioranza e opposizione si è sfiorata la rissa. La maggioranza ha approvato la pratica senza dibattito e senza l\'inserimento di emendamenti. “Per ovviare a questo inconveniente tutta la maggioranza ha presentato un\'osservazione al piano Cervellati che dice la stessa cosa dell\'emendamento che non ho potuto inserire -annuncia Mangialardi- posto dunque che sul cambio di destinazione d\'uso di palazzo Gherardi la parola spetta al Consiglio Comunale, dal punto di vista urbanistico la questione direi che è chiara. Il discorso dell\'alienazione invece è un capitolo diverso, che non può avvenire attraverso una pratica urbanistica, ma mi sento comunque di rassicurare quanti hanno ancora dubbi ricordando che ogni messa in vendita del patrimonio immobiliare del comune deve essere deliberata dal Consiglio Comunale”.




Per un\'eventuale vendita dello storico edificio senigalliese dunque servirà un doppio passaggio in aula. Uno per il cambio di destinazione d\'uso e uno per la messa in vendita. E a decidere sarà il Consiglio Comunale.






Questo è un articolo pubblicato il 24-11-2008 alle 01:01 sul giornale del 24 novembre 2008 - 1176 letture

In questo articolo si parla di attualità, maurizio mangialardi, giulia mancinelli