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Museo diffuso: la Regione finanzia gli audivisi della provincia

Museo delle arti monastiche| 5' di lettura Senigallia 21/11/2008 - Portare l’innovazione tecnologica all’interno delle strutture museali nell’ottica di una maggiore promozione del patrimonio culturale regionale. Questo il fine del progetto di valorizzazione del Museo Diffuso voluto dall’Assessorato alla Cultura della Regione e presentato oggi pomeriggio, alla sala del rettorato dell’Università Politecnica delle Marche di Ancona.

Il progetto intende favorire la capillare diffusione di strumenti utili per conoscere e visitare i grandi e piccoli musei regionali. Dopo più di un decennio caratterizzato da forti investimenti per il recupero del patrimonio architettonico-edilizio e per la conversione, l’adattamento e il miglioramento degli spazi espositivi, la Regione vuole favorire la fruizione dei contenitori restaurati e ristrutturati, assicurando ai musei una comunicazione efficace e una innovativa progettualità. Potenziare la strumentazione tecnologica e l’interconnessione digitale delle strutture esistenti è il passo fondamentale sia per aggiornare le modalità di relazione tra museo e visitatore, sia per rinnovare e rendere più appetibile la proposta culturale di una regione che vanta il più alto rapporto tra abitanti e musei.


Tutto questo è reso possibile grazie ai finanziamenti Docup 2000-2006 della Regione Marche, che hanno consentito di sostenere (nell’ambito della Misura 3.2.3 “Sistema Museo Diffuso: promozione e immagine”) due progetti per il territorio della provincia di Ancona, gestiti dal Sistema Museale provinciale e dal Consorzio Città Romana di Suasa, finanziati il primo per 80.000 euro e il secondo per 52.100 euro, la realizzazione dei quali si è svolta in circa dieci mesi di lavoro. Il progetto del Sistema Museale provinciale è stato coordinato dal suo direttore, Giorgio Mangani, quello del Consorzio Suasa si è avvalso del supporto scientifico del Dipartimento di archeologia dell’Università di Bologna.


I CONTENUTI - SCHEDA Il progetto del Sistema Museale provinciale consiste nel dotare i musei di Serra de Conti (Arti monastiche), Maiolati Spontini (Spontini), Fabriano (Carta e filigrana), Serra San Quirico (Cartoteca Storica), Sassoferrato (Museo archeologico e sito archeologico di Sentinum) di alcune audiovideo guide leggibili su lettori portatili Mp3, Mp4 e Ipod. I filmati: La battaglia di Sentinum, alla quale si riferisce un sito archeologico presso Sassoferrato (dove, nel 295 a.C. i Piceni e i Romani, alleati, sconfissero l’alleanza antiromana delle popolazioni italiche ed etrusche), è stata illustrata attraverso un audiodramma (La battaglia di Sentinum, regia di Gianluca Corinaldesi, 17 minuti), tratto da un racconto di Nicola Campagnoli. Il Museo della Carta e Filigrana di Fabriano è stato raccontato attraverso l’esperienza di un artista fabrianese legato all’impiego della carta (Roberto Stelluti e la carta fabrianese, regia di Gianluca Corinaldesi, 11 minuti). La Cartoteca Storica delle Marche di Serra San Quirico è stata raccontata (La Cartoteca storica delle Marche di Serra San Quirico, regia di Gianluca Corinaldesi, 8 minuti) documentando le parentele culturali esistenti tra la devozione Silvestrina (un ordine fondato nel XIV secolo nelle Marche) legata alla meditazione religiosa e l’idea di “vedere da lontano” rappresentata dalle carte geografiche, delle quali furono produttori proprio alcuni monaci silvestrini fabrianesi. Il Museo Spontini di Maiolati è stato “raccontato” con un filmato che racconta la relazione sentimentale che legò il maestro Gaspare Spontini a sua moglie Celeste Erard (Gaspare dolce sposo, regia di Gianluca Corinaldesi, 11 minuti).


Il Museo della miniera di zolfo di Ca’ Bernardi, nei pressi di Sassoferrato, (C’era una volta la miniera, regia di Giorgio Cingolani, 15 minuti) è stato raccontato utilizzando spezzoni del documentario girato nel secondo dopoguerra da Gillo Pontecorvo montati con interviste agli operai che vi avevano lavorato da giovani nelle quali vengono rievocate le dure condizioni di vita della miniera, attivata nel 1877 e poi chiusa per esaurimento della vena nel 1952. Il filmato dedicato alla Miniera è stato realizzato con la collaborazione della Mediateca delle Marche che aveva restaurato il film di Pontecorvo. Il progetto del Consorzio Città Romana di Suasa si articola in tre settori distinti, ma integrati: 1) la costituzione delle sezioni Web del Parco Archeologico e del Museo della Città Romana di Suasa, integrate nel sito ufficiale del Consorzio “Città Romana di Suasa”. Un collettore di tutte le informazioni e di tutti quei sistemi propedeutici alla conoscenza e alla visita delle strutture (http://www.progettosuasa.it/index.html). Il sito web permette la visita virtuale completa del Museo Archeologico Comunale “A. Casagrande”, con la possibilità di visionare i singoli oggetti in esso custoditi. Anche la visita on line del Parco Archeologico “Città romana di Suasa” consente “l’accesso” ai suoi più importanti monumenti (domus dei Coiedii, Foro, Anfiteatro, ecc.) con la possibilità di integrare la loro visione reale con quella ricostruita virtualmente. 2) I contenuti informativi di tipo statico (pannellistica) già presenti del Museo e della Domus dei Coiedii presso il suddetto Parco Archeologico, sono stati integrati con audioguide in più lingue (Italiano, Tedesco, Inglese, Francese). 3) Il progetto ha consentito di gettare le basi per l’apertura al pubblico di un’ulteriore area di scavo del Parco Archeologico. E’ stato creato infatti un percorso provvisorio presso l’area del Foro di Suasa su cui sono stati collocati dei pannelli illustrativi con contenuti testuali affiancati da disegni ricostruttivi (Giorgio Giorgi) che accompagneranno il visitatore durante la visita del monumento.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 21-11-2008 alle 01:01 sul giornale del 21 novembre 2008 - 1334 letture

In questo articolo si parla di attualità, regione marche, museo delle arti monastiche





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