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Frena l\'edilizia del senigalliese

edlizia 2' di lettura Senigallia 16/10/2008 - A frenare la corsa del mattone nel senigalliese - che per la verità aveva cominciato a dare segnali di stanca già lo scorso anno - è in modo particolare l\'aumento dei tassi di interesse per chi decide di contrarre un mutuo. Questo tipo di situazione causa una discesa nel livello degli investimenti da parte delle stesse imprese: la maggiore difficoltà a vendere ricade immediatamente in una minore propensione a investire in nuove costruzioni.

Le abitazioni nel comune di Senigallia, ricorda la Confartigianato, sono 20.913 la maggior parte costruite dopo gli anni ’60 ( 4.440 quelle realizzate tra il 1962 e il ‘71 e 4.167 tra il ’72 e l’81), 2.000 le abitazioni “ “storiche” che risalgono a prima del 1.919. I proprietari di edifici che intendessero migliorare le abitazioni possono contare su imprese locali specializzate e su agevolazioni fiscali pari al 36% per le opere murarie e al 55% per gli infissi. Quindi una opportunità per aumentare il valore del patrimonio edilizio e migliorare la qualità della vita. Difficoltà dunque per il settore edile del senigalliese e preoccupanti notizie anche per i consorzi artigiani a seguito delle norme contenute nel terzo decreto correttivo del Codice dei Contratti Pubblici. Di fatto, sottolinea la Confartigianato di Senigallia, i consorzi vengono tagliati fuori dai pubblici appalti. La normativa infatti stabilisce il divieto di partecipazione per le gare inferiori al milione di euro per il consorzio o la cooperativa che partecipino alla medesima gara di affidamento dei lavori in cui partecipa singolarmente anche una qualsiasi consorziata, a prescindere che la stessa sia stata indicata o meno in sede di gara.

Tra i timori della categoria c’è quello che il provvedimento, giudicato “in contrasto con i principi costituzionali di libero associazionismo”, possa decretare la scomparsa del sistema delle piccole imprese dell’edilizia, anche perché, così come è, rischia di favorire un incremento del ricorso al subappalto. “Con l’esautorazione dello strumento consortile – sottolinea Confartigianato – le piccole imprese non potranno più partecipare ai pubblici appalti che resteranno nelle mani delle sole imprese di grandi dimensioni che così conquistano spazi anche nelle più ristrette fasce di mercato, spazzando via in un solo colpo la concorrenza della categoria artigiana e delle piccole imprese”.

“A differenza delle altre forme consortili – spiega Sergio Cesaretti , Presidente degli Edili di Confartigianato – i consorzi artigiani hanno la caratteristica di coinvolgere nella loro base sociale un numero di imprese molto ampio. Tenuto conto dei tempi fisiologicamente stretti e delle scadenze imposte dai pubblici appalti, diviene estremamente gravoso per i consorzi coordinare così tante imprese ed evitare di incorrere involontariamente nella partecipazione congiunta alle gare”.





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 16-10-2008 alle 01:01 sul giornale del 16 ottobre 2008 - 1365 letture

In questo articolo si parla di attualità, lavoro, confartigianato, commercio, edilizia, impresa





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