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Fotografia al Musinf: parlano i corsisti di Pegoli

fotografia 6' di lettura Senigallia 30/06/2008 - E\' partita la fase del laboratorio redazio nale, inserito nel corso di fotogiornalismo di Giorgio Pegoli. Oltre ad affrontare con Pegoli i primi approfondimenti sullo sviluppo del negativo e della stampa, i corsisti, coordinati da Alfonso Napolitano, Glauco Gianfranceschi e Giada Romano, hanno affrontato le esperienze introduttive di redazione e impaginazione del nuovo numero del bollettino del Musinf, dedicato al programma del corso di fotogiornalismo.

Un programma che vedrà la presenza di fotoreporter, giornalisti e storici della fotografia. La programmazione prevista è di grande rilievo e ha, come primo evento in organizzazione, un incontro con il prof. Jean Favrod, vicedirettore del Museo Alinari di Firenze e firma di rilievo europeo nel campo della fotografia. Un autore che si è interessato dell\'opera di Pegoli e che ha espresso sul fotoreporter senigalliese giudizi assai positivi. Nel prossimo numero del bollettino dl Musinf corsisti raccontano le loro esperienze.Vediamole in anteprima. Scrive Imelde Ricci: \" E\' attraverso la pittura che mi sono resa conto di poter esprimere efficacemente i miei stati d\'animo. Negli ultimi anni \"dice\" ho partecipato ad alcuni corsi di pittura e proprio durante la mostra ho conosciuto il fotografo Massimo Marchini, E\' così \"aggiunge\" che mi sono avvicinata alla fotografia.Frequentando il corso di Marchini sulla fotografia stenopeica e sulle antiche tecniche di stampa subito mi sono appassionata e ho anche provveduto ad acquistare una Reflex usata.


Ho scoperto che attraverso l\'obbiettivo riuscivo ad avere nuove emozioni\". Leonardo Ricci segnala di aver \"trovato il corso di fotografia organizzato dal Musinf interessante e stimolante perchè sono numerosi e diversificati gli incontri, che permettono ad un appassionato di scoprire gli aspetti nascosti e specialistici di cui questa meravigliosa arte si compone\". Per Leonardo Bonfadini \"con le lezioni sulle tecniche della fotografia tenute Massimo Marchini, tra l\'altro docente simpatico e bravo, io che sono figlio dell\'era digitale, ho potuto vivere il piacere dell\'attesa nella preparazione del negativo e nella stampa con antiche tecniche. Assaporando così la magia della slow foto, che attraverso semplici ma ponderati gesti ci rivela immagini che racchiudono antiche emozioni. Ma \"continua\" è attraverso il reportage, che ho capito a fondo l\'intensa carica con cui si catturano immagini come quelle scattate dallo straordinario Giorgio Pegoli\". Si tratta di fotografie\" precisa\"che riescono a raccontare al mondo scene dei drammi contemporanei. Un racconto ben più efficace di quanto centinaia di parole possano fare\".Per questo motivo Bonfadini reputa i corsi, organizzati dal Comune di Senigallia e dal Prof. Bugatti, che dirige il Musinf, una gradevole iniziativa.


Andrea Cesanelli ha trovato Il corso sul reportage fotografico al Musinf assai interessante, anche perché \"Giorgio Pegoli comunica bene e con disponibilità le sue conoscenze e la sua grande esperienza nel campo fotografico\". Per Bonfadini in aggiunta \" la sede del corso è prestigiosa e attrezzata\" Infine Bonfadini nota che \" questo corso appare esser un\'ottima occasione anche di interazione con le altre persone, che condividono la passione per la fotografia, con cui confrontarsi e crescere professionalmente\" Bonfadini ha concluso sostenendo che \"il suo giudizio sul corso è senz\'altro positivo, estendendosi anche alla modalità di programmazione . Scrive Cesanelli che, essendo il corso al Musinf diluito in orari attentamente studiati rende le lezioni fruibili anche allo studente lavoratore \" Claudio Ciampichetti ha sostenuto di \"ritenere il corso di Fotogiornalismo molto interessante in quanto offre la possibilita\' di apprendere direttamente da un fotografo di grande esperienza, Giorgio Pegoli, le tecniche di ripresa utilizzate, analizzando, contemporaneamente, lavori di grande impatto professionale ed emotivo. Per Ciampichetti \"sicuramente il coraggio per fare certe riprese non si puo\' insegnare pero\' e\' necessario, qualora si abbia l\'occasione di assistere ad un qualsiasi evento di rilievo, prepararsi in prospettiva a padroneggiare gli strumenti tecnici. Solo cosi si potrà essere pronti a fare correttamente quello scatto ,che non si ripresentera\' mai allo stesso modo\". Tra le sue sue motivazioni di iscrizione al corso del Musinf Gianluca \"ha individuato come determinante quella di avere la possibilità di conoscere un approccio alla fotografia \"diverso dal solito come quella data dal fotogiornalismo\", che immagina \"un po\' come \"fotografia di strada\".Racconto di momenti ed eventi definisce il fotogiornalismo Elisa Gabriele, per la quale \"importante osservare è la scena che noi vogliamo fotografare perchè attraverso a quella vogliamo trasmettere la realtà dei fatti e vogliamo suscitare emozioni nell\'osservatore\". Perché \"aggiunge \"il fotogiornalista racconta i fatti con immediatezza e spesso una foto racconta più che mille parole. La foto che viene scattata deve perciò essere d\'impatto,deve essere comunicativa il più possibile. Il fotogiornalista quando va su una \"scena\" deve essere preparato sia tecnicamente che psicologicamente\".


Valeria Mancinelli ha segnalato come \"il corso di fotogiornalismo fino ad ora sia stato molto interessante perchè le ha \"dato la possibilità di vedere filmati,foto di avvenimenti che sono lontani dalla quotidianità e che siamo abituati a vedere sempre solo attraverso l\'occhio dei media\" Quindi segnala come \"l\'opportunità avuta, attraverso il corso, sia stata quella di vedere direttamente da una ripresa diretta, sul campo e con l\'occhio di un fotoreporter\". Un\'opportunità unica\" dice \"che personalmente mi ha aiutata ad avere un\'idea più completa della fotografia. Comprendendo ora come essa non sia solo un mezzo artistico, ma anche, più in generale, uno strumento di comunicazione e, soprattutto d\'informazione. Mauro Taborelli ha notato tra le sue impressioni come \"la fotografia per molti sia sinonimo di reportage. Infatti quando alla notizia si associa l\'immagine fotografica, l\'impressione che ne riceviamo è più forte e duratura.


Ma il reportage non è solo grandi avvenimenti, spesso tragici. Anche la quotidianità e i piccoli avvenimenti sono occasione di foto intense e rivelatrici. Nel corso di fotogiornalismo per Taborelli l\'attenzione è puntata sulla quotidianità, infatti per lui il corso è \"un\'occasione per apprendere come raccontare la quotidianità. L\'esperienza e la capacità di Giorgio Pegoli gli sono apparse di aiuto sia nel migliorare la tecnica fotografica, sia nel percepire gli avvenimenti per immagini. \"Forse\" ha concluso \" è questo l\'aspetto, l\'arte più difficile da apprendere. Però anche il confronto e lo scambio di idee con gli altri partecipanti mi è apparso poter fornire sicuramente occasione di stimolo e riflessione\".Infine, prendendo spunto dalle considerazioni di Gianluca Rossetti, che in merito al corso di fotogiornalismo ha segnalato come utile l\'aver iniziato il corso visionando i lavori del maestro Giorgio Pegoli, avendo la possibilità di conoscere approfonditamente la figura di Pegoli e la sua personalità non solo sotto il profilo professionale, ma anche e soprattutto sotto il profilo umano. Seguendo un\'indicazione di Rossetti Pegoli ha dedicato il meeting di sabato al gruppo, per consnetire ad ognuno dei corsisti la presenetazione del suo percorso in modo da rendere conto al gruppo delle conoscenze già acquisite e delle capacità di ciascuno dei partecipanti.







Questo è un comunicato stampa pubblicato il 30-06-2008 alle 01:01 sul giornale del 30 giugno 2008 - 1485 letture

In questo articolo si parla di cultura, musinf, fotografia





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