Auditorium San Rocco: incontro con il giornalista Mario Calabresi

L’incontro nasce dalla sinergia di due protagonisti del mondo giovanile della nostra diocesi: il Servizio diocesano di Pastorale Giovanile, che da anni dedica attenzione al confronto sulle tematiche culturali più attuali, ed il gruppo Socio-politico, un gruppo di giovani nato all’interno dell’Azione Cattolica, che si incontra per fare formazione e discussione su temi legati alla politica e al sociale. L’idea di questo incontro è stata stimolata dalla lettura del libro “Spingendo la notte più in là. Storia della mia famiglia e di altre vittime del terrorismo”, libro che Mario Calabresi scrive attraverso un lungo e sicuramente doloroso lavoro di memoria rispetto agli anni del terrorismo, anni in cui suo padre come molti altri, furono uccisi nella difesa della giustizia, al di là delle intimidazioni e delle minacce.
La novità del libro di Calabresi è che questa volta non ci si ferma sugli assassini, ma si sposta finalmente l’attenzione sulle vittime, su chi ha dovuto giorno per giorno affrontare la morte dei propri cari, la solitudine, la fatica di tirare avanti la famiglia. Perché queste vittime “altre” del terrorismo si sono trovate davanti ad una scelta: arrendersi o continuare a lottare. Molti non hanno avuto la forza di ripartire, di sopportare la noncuranza del modo pubblico nei loro confronti, altri invece sono andati avanti, hanno continuato a farsi sentire, per non far dimenticare, per scuotere l’opinione pubblica.
Mario Calabresi ci insegna un nuovo modo di affrontare il dolore: ritrovare tra le macerie di una vita distrutta la voglia di vivere, con la fiducia e l’amore verso gli altri perché è questo l’unico modo per vincere l’odio e le divisioni tra le persone. E ancora oggi questo tema è molto attuale: i giornali sono costantemente riempiti di fatti di cronaca che ci fanno rabbrividire, ma già il giorno dopo li abbiamo dimenticati, perché sono stati sostituiti da avvenimenti più recenti e più interessanti.
E delle vittime di ieri non si ricorda più nessuno.
Noi invece vogliamo ricordare.
Mario Calabresi è nato a Milano nel 1970, ha studiato Storia e frequentato la scuola di giornalismo di Milano. Ha lavorato come cronista parlamentare all\'agenzia Ansa, poi alla redazione politica di Repubblica e successivamente a quella romana della Stampa. Per il quotidiano torinese ha seguito dagli Stati Uniti gli avvenimenti dell\'11 settembre. Tornato a Repubblica nel 2002, attualmente ricopre l\'incarico di caporedattore centrale vicario. Ha vinto nel 2002 il premio Angelo Rizzoli di giornalismo e nel 2003 quello intitolato a Carlo Casalegno.

Questo è un articolo pubblicato il 10-04-2008 alle 01:01 sul giornale del 10 aprile 2008 - 1400 letture
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