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Al Porto la Via Crucis di Liszt

2' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
La parrocchia del Porto di Senigallia propone una meditazione sul mistero pasquale, al centro della preghiera della Chiesa in questa settimana, attraverso le meravigliose note della‘Via Crucis’ di Franz Liszt per solisti, voci recitanti, coro e organo.
Martedì 3 aprile 2007, ore 21, nella Chiesa del Porto si esibirà il coro ‘San Giovanni Battista’; voci recitanti: Laura Nigro, Gerardo Giorgini, Mauro Pierfederici.
All’organo Valeria Picardi, direttore Roberta Silvestrini. L’ingresso è libero.

dalla Parrocchia del Porto


Negli ultimi decenni della sua vita Franz Liszt (1811 – 1886) scrisse quasi esclusivamente musica religiosa, in stretta osservanza di un suo grande desiderio, volto a rinnovare la musica sacra, a suo avviso decaduta ad un livello troppo superficiale.

Liszt lavorò alla “Via Crucis” dal 1873 fino al 1879. Non fu mai ascoltata nei tempi in cui visse.
Non fu pubblicata fino al 1938, nove anni dopo la prima esecuzione avvenuta a Budapest, il Venerdì Santo del 1929.
Composta per coro misto, solisti, organo o piano, include un prologo (“Vexilla Regis prodeunt…”) e 14 parti brevi, ciascuna delle quali rappresenta una stazione del percorso sulla via del Calvario.

Il lavoro è pertanto una “musica della Passione”, caratterizzata dalla semplicità dei significati e dall’intervento essenziale e modesto degli esecutori. Quattro stazioni sono soltanto strumentali.
Nella VI Liszt include il corale “O Haupt voll Blut und Wunden”(J. S. Bach, su testo di Paul Gerhardt, inserito nella “Matthäus-Passion” BWV 244), con un’armonizzazione abbastanza aderente a quella originale di Bach. Nella stazione XII inserisce un secondo corale bachiano, “O Traurigkeit, o Herzeleid” (BWV 404, su testo di Johann Rist, composto come Kirchenlieder a sé, non incluso in alcuna Passione), armonizzandolo più liberamente. Fa uso anche di citazioni musicali dello “Stabat Mater” di Jacopone da Todi. E’ un segno dell’abilità di Liszt che seppe forgiare elementi apparantemente contrastanti o distanti nel tempo in un’unica unità compositiva.

Scrisse diverse versioni dei diversi brani: per solo organo, per pianoforte o per entrambi gli strumenti in duetto. Fu volontà del compositore avere stampata sulla copertina del suo lavoro l’incisione in legno della Passione di Albrecht Dürer.






Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 02 aprile 2007 - 4883 letture

In questo articolo si parla di musica, chiesa, parrocchia del porto





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