GSA: è tempo di ristrutturare le mura di Scapezzano

Scapezzano, per la sua tipologia e per lo stato di conservazione della cinta murata, rappresenta uno dei pochi esempi sopravvissuti di borgo fortificato tardo medievale, collocato per di più in una bellissima posizione panoramica, a ridosso della costa e aperto a 180 gradi verso la catena appenninica. |
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da Virginio Villani
per il Direttivo Gruppo Società e Ambiente
per il Direttivo Gruppo Società e Ambiente
Lo stato attuale del centro storico mostra evidenti i segni della decadenza subita dal castello a partire dal tardo Cinquecento, quando perse via via la sua funzione militare e residenziale e acceleratasi dopo la metà dell'Ottocento con l'abbandono e il crollo di molti edifici.
Gli interventi successivi, sia sul patrimonio abitativo, sia sulle mura stesse sono stati sempre di basso profilo architettonico, in parte per mancanza di risorse, in parte per approssimazione culturale; del tutto errati poi quelli eseguiti sulle mura a partire dagli anni '50, con il ripristino di improbabili merlature, il rifacimento abbastanza disinvolto dei parapetti e l'uso di laterizi industriali e di cattiva qualità. Il rarefatto tessuto edilizio sopravvissuto all'interno delle mura mostra poi un esempio unico di anarchia edificativa con stili architettonici, paramenti e tecniche costruttive che più difformi non si potrebbero immaginare, peggiorato da un arredo urbano inesistente, da abbandono e a volte anche sporcizia.
Eppure questo borgo murato rappresenta l'unica testimonianza ancora in piedi della storia medievale della città e un grosso potenziale per lo sviluppo turistico, per cui non si spiega l'abbandono in cui è stato lasciato. Ormai il suo recupero si pone come improrogabile. Ma non si può più pensare ai soliti interventi occasionali e settoriali, con il rischio oltretutto di causare altri danni.
Occorre una progettazione generale coordinata su tutto il centro storico, che riguardi innanzitutto il recupero del tessuto abitativo all'interno e all'esterno delle mura (Piano Particolareggiato), poi i singoli corpi fortificati, cioè i torrioni, come principali documenti di architettura militare, infine la cinta murata come immagine storica del centro urbano.
Un progetto quindi di alto profilo, che restituisca a tutto l'insediamento la sua identità e la sua monumentalità in linea con quanto si è fatto per il centro storico cittadino con il Piano Cervellati. Un progetto ambizioso di ampio respiro e di lunga durata, che si ponga l'obbiettivo finale di ripristinare la forma urbis originaria del castello e del suo borgo, indispensabile per il recupero della sua valenza culturale, ma anche per il suo sviluppo economico a fini turistici e residenziali.


Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 19 febbraio 2007 - 3931 letture
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