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Il Circolo di AN di Senigallia su pensioni e indennità

2' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Consci di non aggiungere nulla al niente, in merito alla polemica alla quale abbiamo assistito nei giorni scorsi, circa l’eccessività degli emolumenti di cui è beneficiario il nostro sindaco, riteniamo di dover spendere alcune parole.

di Paolo Belogi
Presidente del Circolo Territoriale di AN di Senigallia


In primo luogo, la questione che è stata sollevata fa riferimento ad una realtà a tutti nota, ovvero quella degli eccessivi costi della politica (e dei politici) in Italia. Che si tratti di parlamentari, di consiglieri regionali, di sindaci che cumulano più indennità il problema è sempre lo stesso: i costi sono eccessivi e sono i cittadini a doverli sostenere.

L’attacco che alcuni consiglieri hanno portato nei confronti del sindaco non è condivisibile, a nostro avviso, per i toni con i quali è stato espresso.
Colpevolizzare chi si trova in una situazione di diritto tale da giustificare delle simili entrate non ci sembra corretto; criticare il sistema sotteso, delle indennità e delle possibilità di cumulo, spesso negate ai normali lavoratori, è invece giusto e doveroso. La discussione va ricondotta in termini più generali; vogliamo far riferimento alla totale mancanza di collegamento con la realtà che la politica sta dimostrando di avere su dei temi così importanti per tutti i cittadini.

Si parla di riforma delle pensioni, di riduzione della spesa pubblica, di aumento delle imposte; in questo contesto la classe politica dovrebbe essere la prima a dare il buon esempio, ponendo in essere la tanto pubblicizzata “riduzione dei costi della politica”, utile solo quando si è in tempo di campagna elettorale.
Tutti i cittadini sono al corrente del fatto che l’età contributiva sarà molto probabilmente innalzata, per sostenere un sistema, quello pensionistico, che rischia di esplodere.

Il dato singolare deriva dal fatto che le riforme del sistema pensionistico sono operate da quegli stessi soggetti che non sono capaci di diminuire i costi per loro stessi, i guadagni dalla loro prospettiva. In virtù di ciò continuano a chiedere ai cittadini altri sacrifici, chiedono di lavorare qualche anno in più a chi passa una vita intera facendo un lavoro usurante, per mantenere, troppo spesso con difficoltà, la propria famiglia.

La situazione che è stata descritta nei giorni scorsi va dunque analizzata dalla giusta prospettiva, non come caso a se stante, ma come tassello di un sistema ingiusto, del quale non possono essere chiamate a rispondere singole persone, che di quel sistema fanno parte.

Il nostro auspicio è quello di un impegno della classe politica, ad ogni livello, per ricondurre ad una maggiore equità e razionalità la spesa che tutti noi siamo chiamati a sostenere per i nostri rappresentanti.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 17 febbraio 2007 - 3343 letture

In questo articolo si parla di an, politica, paolo belogi





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