Visita degli alunni della Fagnani Pershing di Marotta-Mondolfo

Nell’ambito del Progetto-Orientamento delle classi terze della Media Inferiore, la Scuola Fagnani di Senigallia ha proposto quest’anno una visita alla Pershing di Marotta-Mondolfo, nota azienda del gruppo Ferretti per la nautica di lusso. |
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dalla Scuola Fagnani
Dopo un’attenta ricerca, gli alunni hanno desiderato esprimere le loro opinioni sull’azienda e sul mondo del lavoro. Ma non solo. Hanno soprattutto desiderato esprimere il loro parere sull’importanza di un lavoro svolto con amore, con passione. Un lavoro che sappia coniugare armonicamente ogni pezzo della catena senza esclusioni. La parola agli alunni ….
Un Lavoro – Una Tradizione:
Nel 1981 nasce il Cantiere Navale Adriatico, insieme di ben 9 aziende unite fra loro da un unico grande sogno: costruire barche. Non v’è il miraggio del denaro, che attira menti più consumistiche, né qualche faraonico contratto, bensì solo una vera, magnifica passione: il mare, e il desiderio di gustarne appieno le sue bellezze. Viene in mente a quattro amici con ideali e visioni simili di metter su una impresa: Filippetti (Presidente della Dreaming, una delle 9 aziende), Onori (Costruttore di mobilio marino), De Simoni (Designer) e Antonelli (Presidente attuale dell’impresa). La prima barca a vela viene messa in commercio: tre cabine e tre bagni. E’ subito un successo. Con sempre più eccitazione si diffonde la notizia di questi compari che costruiscono barche, e con grande soddisfazione essi ricevono i primi seri ordini. Ben presto si capisce che ciò che fanno non è altro che una perfetta fusione di comfort e velocità.
Nel 1998 entra in scena il gruppo Ferretti, ed è un passo fondamentale. L’iniziale Cantiere Navale Adriatico cresce, e la sua fama è direttamente proporzionale alla qualità del suo operato. L’impresa attira su di sé i vogliosi sguardi di grossi imprenditori, e l’acquisizione è l’immediata conseguenza. Le modifiche si vedono subito, e sono molto positive. Il nome varia, da quello iniziale si passa a “Pershing”, scelto semplicemente perché è più facile da memorizzare (viene sottolineata la difficoltà per uno straniero a rimembrare il nome ben più lungo iniziale). Viene introdotto il sistema Arneson, che riesce a dare alle barche meno attrito quando sfrecciano a pelo d’acqua e più velocità. Ora l’azienda nata tanti anni prima dalle visionarie menti di quattro bonari compagni è grande, fa affari internazionali, e, cosa molto importante, non si accontenta mai e continua a migliorare la qualità dei suoi prodotti: dopo il sistema di trasmissione sopracitato si passa ai motori Itama da 5000 cavalli e nel 1993 alla turbina a gas. Ci sono 260 dipendenti fissi più 250 dipendenti non fissi il cui lavoro viene acquistato dalla Pershing da altre aziende collegate. Grande esempio del Made in Italy, di cui possiamo andare sicuramente fieri.
Alcuni commenti …
Marco Pesaresi: Per me è stato molto interessante questa visita perché la Pershing è un esempio di azienda aperta su molti fronti. Dalla progettazione, alla costruzione, fino all’arredamento, è un lunghissimo viaggio in campi di lavoro fra i più disparati, e che mai normalmente potrebbero essere associati fra loro. Un dato di fatto è l’apertura della Pershing anche a coloro che son sprovvisti di laurea, visto che possono benissimo essere assunti, è questo a mio modesto parere è fondamentale
Nicola Valsecchi: E’ stato interessante intraprendere questo piccolo grande viaggio nell’azienda di Marotta, perché un diretto impatto nel mondo del lavoro è assai importante per il nostro lungo e impervio percorso orientativo.
Edoardo De Martinis: Che dire, fantastico! Non poteva essere scelto luogo più adatto per farci capire al meglio ciò che noi ragazzi apostrofiamo con una nota di disprezzo come “lavoro” (visto come sinonimo di “responsabilità”). Io son rimasto stupito positivamente dall’armonia che nell’azienda Pershing regna, quell’equilibrio che si nota fin dal primo passo all’entrata, e su su fino agli splendidi uffici dove il vetro sembra regnare sovrano. Ognuno ha un compito ben preciso, che deve svolgere al meglio per soddisfare il cliente, perché l’insoddisfazione lo fa perdere, e per dei buoni bilanci (102 milioni di euro di fatturato, parliamoci chiaro) ciò è inaccettabile. Macchinari all’avanguardia, addetti ben disposti a mostrare ai visitatori ciò che fanno quotidianamente, e gli si legge negli occhi che ogni volta che muovono quelle manovelle o armeggiano con quei pacchi l’eccitazione e la gioia è come quella della prima volta. Già, si respira la felicità di lavorare, di fare ciò che bisogna fare, perché si vuole farlo al meglio, non solo per soddisfare un capo, ma anche per giubilo personale. Complimenti, complimenti davvero per l’azienda che è stata tirata su, con una fama oggi quasi mondiale.
Giacomo Treviglio e Andrea Bailetti: Noi ragazzi della scuola media Fagnani siamo andati a visitare la Pershing, un’enorme azienda che produce yatchs, perché la scelta della scuola superiore è sempre più vicina quindi dobbiamo prepararci a sceglierne una in base alle esigenze e a quello che ci piacerebbe fare in futuro. E’ stato importante renderci conto che in una grande azienda non sono richiesti profili con una sola specializzazione. Al contrario, ciò che si offre è un’ampia gamma di lavori ai neo-diplomati e/o neo-laureati. Abbiamo seguito con attenzione la presentazione della cosiddetta “Ferrari del mare”, un nome che risuona spesso in questi ultimi anni in quanto polo molto importante per il mondo del lavoro nella nostra Regione.



Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 05 dicembre 2006 - 5125 letture