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La Plage Sauvage è entrata al Maestrale

6' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
In più di 100 attivisti provenenti da molti centri sociali d'italia, siamo entrati all'ipercoop per agire controinformazione, per svelare i marchi delle ditte che all'insaputa di molti, lucrano sulla guerra.
Siamo andati all'ipercoop per lanciare il boicottaggio dei prodotti legati all'economia israeliana e per solidarizzare con la popolazione palestinese e libanese.

dal C.s.a. 1/2 Canaja
xoomer.virgilio.it/mezzacanaja/


Siamo andati all'ipercoop per dare un punto di vista diverso dalla favoletta che i media ufficiali raccontano sulle ragioni della guerra in libano, per dimostare che essere pacifisti vuol dire tentare di sabotare la guerra e non, come è avvenuto qualche giorno fa a Senigallia, testimoniare contro la guerra con frasi generiche e politicamente corrette, impedendoci addirittura di parlare.

Abbiamo attaccato degli adesivi con raffigurato un carroarmato israeliano che investe una bambina palestinese in ogni prodotto coinvolto con la guerra in palestina e in libano.

I prodotti con le marche più conosciute, invece, li abbiamo tolti completamente dagli scaffali, riempendo 20 carrelli per poi legarli tra loro con un filo di ferro e con cartelli con la dicitura "prodotti in guerra".

Abbiamo fatto questa azione comunicativa per evidenziare il nesso tra noi e la guerra, o meglio, per come ognuno di noi, inconsapevolmente, quando fa la spesa finanzia direttamente la guerra.

CSA MEZZA CANAJA in Plage sauvage!!!

Il volantino distribuito dal Mezza canaja.
NON FINANZIARE UN MASSACRO!
BOICOTTA L’ECONOMIA ISRAELIANA!

Quali prodotti bisogna boicottare?
Non è sempre facile per i consumatori riconoscere i prodotti israeliani. Per i prodotti freschi, la frutta, i legumi e le spezie, è possibile. Per contro, tutto si complica per i prodotti trasformati che non portano necessariamente traccia della loro origine. Il codice a barre su un prodotto può essere un indizio. I prodotti che sono imballati ed etichettati in Israele hanno un codice a barre israeliano che inizia con 729. Ma alcuni prodotti israeliani sono imballati in Belgio o in Francia (o in altri Paesi, n.d.t.) dalle grandi catene di distribuzione con un codice a barre nazionale. (da www.solidarite-palestine.org )

Carmel: Legumi, frutta (avocados, pompelmi... ), vini, cognac, liquori, succhi di frutta, fiori.
Il marchio Carmel è indubbiamente uno dei più conosciuti. La compagnia di esportazione di prodotti agricoli AGREXCO, creata nel 1957, è oggi uno dei più grossi gruppi di esportazione di prodotti agricoli nel mondo. AGREXCO è una società gestita dal Ministero dell'Agricoltura israeliano e dalle aziende agricole in ragione del 50% ciascuno. E' un'organizzazione senza scopo di lucro che distribuisce i profitti fra i due gruppi di comproprietari.

Nestlé, ditta svizzera che possiede il 50.1% del capitale della fabbrica alimentare israeliana Osem. Nel dicembre 2000 ha annunciato ulteriori investimenti in Israele per milioni di dollari.
Nel 1998, il Sig. Peter Brabeck-Letmathe, a nome della ditta, ha ricevuto la Ricompensa del Giubileo dal Primo Ministro israeliano Netanyahu. Questo è il più alto tributo mai conferito dallo Stato di Israele "nel riconoscimento di quegli individui e organizzazioni che attraverso i loro rapporti di investimento e di lavoro, hanno maggiormente contribuito a rafforzare l'economia israeliana PRODOTTI ED AZIENDE AFFILIATE: Nescafé, Nesquik, Terrier, Maggi, Buitoni, Milkbar, KitKat.

L’Oreal, ha stabilito Israele come suo centro commerciale nel Medio Oriente ed ha aumentato gli investimenti e leattività produttive, che vanno da una nuova linea di produzione a Migdal Haemek, ai progetti di ricerca e sviluppo congiunti con gli Israeliani, operando anche nel campo dell'educazione e delle campagne di servizio pubbliche.
Nel 1998 il Sig. Pascal Castres St Martin di L'Oréal ha ricevuto la Ricompensa del Giubileo dal Primo Ministro israeliano Netanyahu. Questo è il più alto tributo mai conferito dallo Stato di Israele "nel riconoscimento di quegli individui e organizzazioni che attraverso i loro rapporti di investimento e di lavoro, hanno maggiormente contribuito a rafforzare l'economia israeliana."
In una lettera a ADL (Anti Defamation League, celebre organizzazione sionista americana), Lindsay Owen-Jones, Presidente di L'Oréal, ha espresso dispiacere per il fatto che L'Oréal aveva corrisposto con l'Ufficio per il Boicottaggio Arabo di Damasco. "Un'azienda internazionale come L'Oréal avrebbe dovuto rifiutare di collocarsi in una posizione così inaccettabile," ha scritto. Owen-Jones ha ringraziato il servizio affari della ADL per il suo sostegno a L'Oréal e alle sue attività in Israele. "Il vostro approccio lungimirante è un incoraggiamento a L'Oréal e alle altre ditte che sono coinvolte in Israele per ampliare ulteriormente il loro coinvolgimento PRODTTI ED AZIENDE AFFILIATE: Lacome, Giorgio Armani, Vichy Cacharel, La Roche-Posay, Garnier, Biotherm, Melena Rubinstein, Ralph Lauren Perfumes.

Coca-Cola , nel 1997 il Governo di Israele ha reso omaggio alla Coca-Cola per il suo sostegno continuo ad Israele negli ultimi 30 anni e per il suo rifiuto di aderire al boicottaggio della Lega Araba contro Israele (diversamente dalla Pepsi Cola, che si era conformata al boicottaggio e che solo nel 1992 ha iniziato a commerciare in Israele).
Nel 2001 la Coca-Cola era lo sponsor principale della Camera Commercio America - Israele.
Nel febbraio 2002, la Coca-Cola si è unita agli "Amici di Israele" ed ha sponsorizzato una conferenza della nota sionista Linda Gradstein, corrispondente all'Università di Minnesota.
È stato annunciato recentemente che la Coca-Cola, grazie agli incentivi del governo israeliano, costruirà un nuovo impianto sulla terra palestinese rubata a Kiryat Gat.
PRODTTI ED AZIENDE AFFILIATE Fanta, Sprite, Schweppes.

TUTTI GLI ALTRI MARCHI COIVOLTI:
Estée Lauder (cosmetici). Timberland, Delta Galin, Marks&Spencer, Victoria’s Secret, GAP, Banana Republic, Structure, J-Crew, J.C.Penny, Pryca, Lindex, DIM, Donna Karan/DKNY, Playtex, Calvin Klein, Hugo Boss (abbigliamento). McDonald’s (catene alimentari). Nokia (telefonia). Sara Lee, Playtex, Dim, Ambi Pur, Bali, Kiwi, Lovable, Wonderbra, Sanex (intimo). Bassetti (tessile). Jaffa (prodotti agricoli) Qualità Sreet, Smarties, After Eight, Lion, Aero, Polo, Danone (alimenti). Caterpillar/CAT (mezzi agricoli e abbigliamento).

AZIENDE ITALIANE CHE INVESTONO IN ISRAELE:
Generali (assicurazioni e finanza), Telecom, Tim, Tiscali, Luxottica, Unicredito, Alenia, Fiat, ENI.

Catene di distribuzione commerciale: Auchan, Carrefour, LaRinascente, Panorama.

Per info più dettagliate ed approfondimenti su ogni singola ditta o su ogni singolo prodotto:
http://www.forumpalestina.org/boicottaggio.asp


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Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 16 agosto 2006 - 3635 letture

In questo articolo si parla di mezza canaja, il maestrale





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