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Corinaldo: la festa della repubblica con l'Anpi di Arcore

7' di lettura 30/11/-0001 -
Festeggiato in forma solenne l’anniversario della Repubblica dall’Amministrazione comunale, dalle associazioni combattentistiche, dalla Pubblica Assistenza-Avis e da una delegazione dell’Anpi di Arcore (MI), che ha voluto onorare con la sua presenza il Sottotenente Alfonso Casati, che ha dato la vita per la liberazione di Corinaldo.

di Ilario Taus


Il corteo, preceduto dai ragazzi delle scuole elementari e medie, dalla banda musicale, diretta dal M.o Alberto Allegrezza, si è portato presso il Monumento ai Caduti, dove il sindaco di Corinaldo Livio Scattolini ha deposto una corona, per onorare la memoria di tutti i caduti.

La manifestazione è proseguita, presso il teatro comunale, dove l’assessore Cesare Morganti ha coordinato la cerimonia richiamando il 60° della proclamazione della Repubblica e presentando il tavolo dei relatori a cominciare dal sindaco Scattolini il quale, nel suo intervento, ha detto: “In questo teatro, vero cuore pulsante della nostra comunità, per la prima volta celebriamo la Festa della Repubblica. Il referendum si tenne il 2 giugno 1946. I risultati definitivi ufficiali sono stati i seguenti: Repubblica 12.718.641 voti, contro i 10.718.502 voti per la Monarchia. Il 2 giugno, dunque, Festa della Repubblica, della scelta referendaria della forma istituzionale del nostro paese”.

Il sindaco, rivolgendosi ai ragazzi, ha proseguito: “Care ragazze e cari ragazzi che quest’anno entrate nella maggiore età, a voi, a conclusione di questa giornata, consegnerò il testo della Costituzione della Repubblica Italiana. Questo documento così importante è stato scritto, discusso ed approvato da donne e da uomini, che avevano imparato a proprie spese quanto costa perdere i propri diritti di cittadino e la propria libertà individuale. Articolo per articolo, la Costituzione ci indica i valori, gli ideali e le regole con le quali un Paese salva e preserva la democrazia e la libertà”.

Dopo il sindaco, è intervento Mario Alaimo, dirigente dell’Anpi di Arcore, che ha letto la lettera del primo cittadino della sua città Marco Rocchini, indirizzata a Livio Scattolini, sindaco di Corinaldo. “Egregio Signor Sindaco, intanto mi scuso con Lei e con tutti i cittadini di Corinaldo perché avrei voluto essere con Voi in questa giornata così particolare per i nostri due Comuni nel ricordo di Alfonso Casati.
L’ANPI di Arcore ha approfondito le mie conoscenze sulla storia tristissima ma gloriosa dell’evento che unisce i nostri Comuni.
Il progetto che da tempo è presente nelle nostre menti e nei nostri cuori e cioè quello di creare un gemellaggio fra i nostri Comuni, credo potrà avere uno sbocco positivo ed in questo Le prometto tutta la mia solidarietà e il mio impegno.
D’altro canto come già più volte detto mi sembra importantissimo per i nostri giovani, che si conoscono particolari nella nostra storia recente che spesso vengono dimenticati e che invece fanno parte del nostro patrimonio comune culturale e i cui valori vanno sicuramente tramandati alle nuove generazioni perché sia sempre nel nostro ricordo e dei nostri cittadini che si è sacrificato per la nostra libertà e la democrazia del nostro paese.
Questi valori sono per me imprescindibili come sono certo lo siano per Lei e per ciò mi auguro di poterLa incontrare quanto prima per dar vita al progetto che a tutti noi sta tanto a cuore.
Saluti tutti per me e quindi a presto.
Marco Rocchini -Sindaco di Arcore
”.

Alaimo ha terminato citando parte del discorso che Piero Calamandrei fece nel 1955 agli studenti milanesi sulla Costituzione: “Quindi voi giovani alla Costituzione dovete dare il vostro spirito, la vostra gioventù, farla vivere, sentirla come vostra; metterci dentro il vostro senso civico, la coscienza civica; rendersi conto (questa è una delle gioie della vita), rendersi conto che nessuno di noi nel mondo non è solo, non è solo che siamo in più, che siamo parte, parte di tutto, un tutto nei limiti dell’Italia e del mondo. Ora io ho poco altro da dirvi. In questa Costituzione c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre gioie. Sono tutti sfociati qui in questi articoli; e, a sapere intendere, dietro questi articoli ci si sentono delle voci lontane… E quindi io leggo nell’art. 2: “l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica, sociale”; o quando leggo nell’art. 11: “L’Italia ripudia le guerre come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli”, la patria italiana in mezzo alle altre patrie… ma questo è Mazzini! questa è la voce di Mazzini! O quando leggo nell’art. 8: “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge”, ma questo è Cavour! O quando io leggo nell’art. 5: “La Repubblica una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali”, ma questo è Cattaneo! O quando nell’art. 52 io leggo a proposito delle forze armate: ”l’ordinamento delle forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica”, esercito di popoli, ma questo è Garibaldi! E quando leggo nell’art. 27: “Non è ammessa la pena di morte”, ma questo è Beccaria! Grandi voci lontane, grandi nomi lontani… Ma ci sono anche umili nomi, voci recenti! Quanto sangue, quanto dolore per arrivare a questa costituzione! Dietro ogni articolo di questa Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze. Che hanno dato la vita perché libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta. Quindi, quando vi ho detto che questa è una corta morta, no, non è una carta morta, è un testamento, è un testamento di centomila morti. Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione”.

La manifestazione è proseguita con la presentazione del volume da parte di Luana Montesi “Culture politiche e protagonisti dell’Italia contemporanea” e si è conclusa con il saggio dei giovani musicanti, preparati dal bravissimo maestro Alberto Allegrezza e con l’esibizione del Coro Polifonico “Piero Giorgi”, diretto dal maestro Mauro Porfiri. Al termine della manifestazione, la delegazione di Arcore, accompagnata dal sindaco Livio Scattolini, dal vice sindaco Emilio Pierantognetti e dal maresciallo dei carabinieri Francesco Gagliardi, si è recata presso il Cippo, che ricorda il sottotenente Alfonso Casati, eroe della guerra di liberazione.

Alfonso Casati, figlio dell’allora Ministro della Guerra Conte Alessandro, dovette insistere con il padre e Benedetto Croce per ottenere l’invio al fronte. Morì a Corinaldo il 6 agosto 1944. Alla memoria, sul campo, gli venne conferita la medaglia d’oro al Valor Militare.


La banda diretta maestro Alberto Allegrezza.
Il Sindaco Scattolini dopo aver deposto la corona d'alloro al monumento ai Caduti.
Le associazioni con le bandiere e i labari.
La delegazione di Arcore al Teatro Comunale.
L'intervento del Sindaco Livio Scattolini.
L'intervento di Mario Aliamo dell'Anpi di Arcore.
La presentazione del libro da parte di Laura Montesi
. Il maestro Alberto Allegrezza presenta gli allievi che hanno eseguito il saggio musicale.
La Corale "Piero Giorgi" con il Maestro Mauro Porfiri.
Il Sindaco Livio Scattolini mentre consegna copia della Costituzione della Repubblica Italiana ai giovani corinaldesi.
La delegazione di Arcore, con le autorità corinaldesi, dopo aver deposto un mazzo di fiori nel Cippo che ricorda Alfonso Casati.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 05 giugno 2006 - 6683 letture

In questo articolo si parla di ilario taus, 2 giugno, corinaldo





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