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Per Giuliana Sgrena

2' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
A seguito del rapimento della giornalista Giuliana Sgrena in Iraq, i dipendenti del Comune di Senigallia hanno avviato una raccolta di firme (al momento hanno sottoscritto 163 dipendenti, ma la raccolta continua) per sollecitare il Governo a fare tutto ciò che è possibile perché Giuliana Sgrena sia liberata.

da Silvia Giombi
dipendente del Comune di Senigallia


Abbiamo fortemente pensato a te per la coerenza e correttezza nel descrivere ciò che, con grande coraggio, vai a guardare di persona; ti abbiamo anche conosciuta quando sei venuta a Senigallia, invitata dalla Scuola di Pace. Allora, un anno fa, ci avevi descritto quello che puntualmente è accaduto: la strage dei civili, le torture di innocenti, la mancanza di acqua, di energia elettrica, di case distrutte, di ospedali senza medicine, lo strazio delle madri impotenti…

Ti sentiamo vicina perché il tuo rigoroso documentare è pieno di amore e di coraggio, di ripulsa della violenza cieca di cui si pasce la guerra, siamo con te, vogliamo che ritorni a casa perché la tua voce continui a seminare germi di pace, figli della verità, cancellando il furore masmediatico che ottunde l’intelletto, per non farci capire.

Vogliamo anche noi, dipendenti del Comune di Senigallia, alzare la nostra voce contro la guerra “senza se e senza ma” e ci adopereremo per proporre questa iniziativa anche ad altri Comuni perché crediamo che ogni popolo debba avere il diritto di autodeterminarsi, trovando in sé stesso un equilibrio, per noi l’Iraq è un popolo amico...

Ma non basta - la memoria per chi l’ha conservata - rimanda a quello che fu il grande respiro della confederalità del lavoro: orizzonti di solidarietà diffusa, di diritti diffusi, di lavoro che dà dignità alle persone, questo vogliamo essere: lavoratori consapevoli e solidali e non strumenti di una guerra di occupazione, per questo chiediamo con forza il ritiro delle truppe italiane dall’Iraq e il rimpatrio di Giuliana.







Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 26 febbraio 2005 - 1774 letture

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