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A piedi sulla vetta del Catria

4' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Dopo le abbondanti nevicate di questi giorni, due giovani corinaldesi hanno deciso di raggiungere la vetta del Monte Catria, che vanta 1702m di altezza, con una sosta in tenda per il pernottamento, presso il rifugio della Vernosa, posto a 1489 metri, ultimo prima della sommità della cima appenninica.

di Ilario Taus


Corinaldo – Dopo le abbondanti nevicate di questi giorni, due giovani corinaldesi, Massimo Manna, impiegato presso la Banca di Credito cooperativo di Corinaldo e Roberto Barattini, artigiano tessile, entrambi iscritti al Club Alpino italiano di Senigallia, hanno deciso di raggiungere la vetta del Monte Catria, che vanta 1702m di altezza, con una sosta in tenda per il pernottamento, presso il rifugio della Vernosa, posto a 1489 metri, ultimo prima della sommità della cima appenninica.

I due giovani sono arrivati in macchina a Fonte Avellana (680 m.) nel primo pomeriggio di venerdì e, indossate le ciaspole, speciali racchette che si mettono ai piedi per agevolare la marcia su terreno innevato, muniti di torce elettriche frontali per la notte, hanno iniziato a salire prendendo il cosiddetto “sentiero dei Carbonai”, con in spalla uno zaino ciascuno, del peso di kg. 16. Il percorso da Fonte Avellana al Rifugio Vernosa è stato effettuato in oltre 6 ore, metà, del quale al buio, con moltissime difficoltà nel seguire il sentiero ricoperto da circa tre metri di neve.

Durante la salita è incominciato a nevicare a vento, inoltre una leggera nebbia non permetteva di individuare il percorso, completamente nascosto dall’abbondante nevicata dei giorni precedenti.
Il “sentiero dei Carbonai” che porta al rifugio della Vernosa è classificato come EE, quindi un sentiero lungo e faticoso con poche difficoltà tecniche.
In situazione normale – raccontano Manna e Barattini - il tragitto viene coperto in 2 ore e mezza, ma con l’abbondante neve caduta, la pesantezza dello zaino, le difficoltà di orientamento, in quanto i cartelli che indicavano la via da seguire erano tutti sepolti dalla neve e gran parte della salita è stata fatta di notte, le difficoltà sono aumentate enormemente”.

L’arrivo al rifugio è avvenuto intorno alle 22.00. Qui, non potendo entrare nell’edificio, hanno piantato la tenda per riposare.
Nella notte la temperatura è scesa a meno 15 gradi. Al mattino, Roberto Barattini e Massimo Manna hanno compiuto una escursione fino alla cima del monte Catria, raggiungendo la caratteristica Croce, interamente ricoperta di neve e da dove con lo sguardo, in una buona giornata di sole, è possibile spaziare su un terreno che va dalla riva dell’Adriatico fino alla Toscana e all’Umbria.
Del resto proprio Dante Alighieri parla di questo monte nel XXI canto del Paradiso:

Tra’ due liti d’Italia surgon sassi,
e non molto distanti alla tua patria,
tanto, che’ troni assai suonan più bassi,
e fanno un gibbo che si chiama Catria”.

L’impresa dei due giovani corinaldesi si è conclusa con il ritorno al rifugio e da qui a Fonte Avellana, con la soddisfazione di essere stati gli unici ad essere protagonisti di un’avventura, segno del più genuino amore per la montagna.



Foto 1: L'inizio del sentiero dei Carbonai da Fonte Avellana.
Foto 2: Massimo Manna mentre sistema la tenda Igloo.
Foto 3: Massimo Manna accanto al segnale che indica i due metri e mezzo di altezza della neve.
Foto 4: La sommità del Monte Catria con la Croce ricoperta di gelo.
Foto 5: Massimo Manna in lontananza la tenda e il rifugio della Vernosa.
Foto 6: Massimo Manna mentre si appresta a salire suolla sommita del Monte Catria.
Foto 7: Massimo Manna in mezzo al bosco.
Foto 8: Roberto Barattini in mezzo al bosco.
Foto 9: Roberto Barattini in difficoltà in mezzo al bosco.
Foto 10: Massimo Manna nel bosco prima di giungere al rifugio della Vernosa.
Foto 11: Roberto Barattini mentre sale verso il rifugio della Vernosa.
Foto 12: Roberto Barattini in mezzo la bosco.
Foto 13: Roberto Barattini sta terminando di sistemare la tenda.
Foto 14: Meritato riposo per Roberto Barattini.
Foto 15: Massimo Manna dentro la tenda.
Foto 16: Massimo Manna davanti alla tenda.
Foto 17: Roberto Barattini davanti alla tenda.
Foto 18: Roberto Barattini presso il rifugio della Vernosa.
Foto 19: Massimo Manna ai piedi della Croce 1702m.
Fito 20: La croce avvolta in un blocco di ghiaccio.








Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 12 febbraio 2005 - 4248 letture

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