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Disparità tra il 1/2 Canaja e le altre associazioni?

3' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Forza Italia chiede, in un'interrogazione consigliare scritta, se i rapporti con i ragazzi del Mezza Canaja violino il regolamento comunale che vuole garantire ad ogni gruppo ed associazione lo stesso trattamento.

di Alessandro Cicconi Massi e Alberto Severini
consiglieri comunali di Forza Italia


Il Comune di Senigallia sta aprendo un dialogo con un gruppo di ragazzi che hanno deciso di arrogarsi il diritto di occupare un edificio che appartiene ad enti pubblici, nella fattispecie alla Regione Marche ed al Demanio, per poter svolgere le loro attività.
Gli interroganti non hanno minimamente intenzione di muovere una battaglia ideologica nei confronti questi giovani, liberissimi di incontrarsi e di compiere qualsiasi attività nel rispetto delle leggi e di ogni altra norma, ma si ritiene giusto, nei confronti della città e di tutti i cittadini, in particolar modo per tutti coloro che si occupano di associazionismo e volontariato, che l’Amministrazione chiarisca la propria posizione relativa alla trattativa intercorsa di cui si è appreso dalla stampa locale.
In primo luogo chiediamo se l'Amministrazione ha responsabilità nell'occupazione dell'edificio, ed in ogni caso non vorremmo che se ne assumesse in questa fase, in cui il dovere delle istituzioni è quello di liberare la zona dagli occupanti, e non quella di impegnarsi per poter dare ai giovani un'altra adeguata struttura.
Perché se così fosse e se la Giunta spendesse troppo delle sue forze e delle sue risorse pubbliche per aiutare questo gruppo, si aprirebbe un vulnus alle regole che questo stesso Comune si è dato poco più di un anno fa.
Senigallia ha una grande quantità di associazioni, più o meno attive, più o meno grandi e partecipate, comunque ha un mondo del volontariato e dell’associazionismo ampio e complesso. Ma di fronte a questa pluralità di soggetti, l’amministrazione non è mai riuscita a dare un’adeguata risposta al fabbisogno di sedi ed edifici dove si possano svolgere le attività.
Nel passato si era prodotta anzi una vera e propria situazione di disparità, con situazioni di privilegio e favoritismo per qualche gruppo e di vero e proprio abbandono per altri.
Il nuovo regolamento comunale ha cercato di porre soluzione, anche se in modo non del tutto sufficiente a questo problema.
In ogni caso però questo documento ha posto dei principi, tra cui la non gratuità delle sedi, se non per alcune limitate categorie di associazioni, e un processo pubblico e trasparente per l’assegnazione dei locali, al fine di evitare favoritismi e privilegi.
Premesso ciò, chiediamo quali azioni il Comune stia attuando per liberare l’edificio e se sia reale intenzione il portare a compimento questa azione.
Inoltre, chiediamo per quale ragione obiettiva l'Amministrazione si stia premurando per garantire un adeguata e spaziosa sede per gli stessi occupanti o invece come sarebbe più corretto se l’Amministrazione ha intenzione di agire nel rispetto delle norme regolamentari in modo tale che non si facciano sconti o distribuiscano regalie.
Si proceda nella trasparenza di un procedimento pubblico, senza riunioni più o meno riservate e si potrà solo allora attribuire al gruppo un locale anche dell'ente pubblico, convenzionando la concessione al pagamento di affitto, utenze ed allo svolgimento di attività conformi alla legge.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 20 settembre 2004 - 2525 letture

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