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il messaggero: Spiagge aggrappate alla speranza del Pai

3' di lettura Senigallia 30/11/-0001 - Stanziati 430 milioni dalla Regione contro l'erosione ed il dissesto idrogeologico. Senigallia vuole intervenire lungo il corso del Misa, Montemarciano chiede scogliere davanti alla costa.

Con l'approvazione del Piano di assetto geologico (Pai) della Regione riprendono vigore la lotta all'erosione marina e la tutela dell'assetto idrogeologico del territorio.
Due problematiche che riguardano da vicino Senigallia e Montemarciano, due obiettivi da perseguire attraverso specifiche disposizioni normative.
Per quanto riguarda l'erosione, da anni il comune di Montemarciano si batte per interventi che risolvano una volta per tutte il problema e mettano finalmente al sicuro spiaggia e litorale. «Tutto è cominciato con la raffineria Api - sostiene il sindaco di Montemarciano Gerardo Cingolani -. Vecchie foto testimoniano come precedentemente a destra e a sinistra della foce dell'Esino ci fosse la ghiaia ma con la protezione che è stata realizzata, è cominciata l'erosione. Finché sulla spiaggia di Marina di Montemarciano c'era ancora il ripascimento naturale il fenomeno non si vedeva ma ora è emerso in tutta la sua gravita».
Le azioni auspicate da Cingolani incontrano però le resistenze del Piano di Tutela della fascia costiera elaborato dalla Regione Marche che prevede che la suddetta porzione di costa non protetta da scogliere, rappresentando una peculiarità del litorale e un patrimonio naturale e paesaggistico, deve essere lasciato intatto.
«L'unica soluzione reale al problema dell'erosione per noi è il ricorso alle scogliere emerse o a pennelli molto lunghi che proteggano dai venti di levante - afferma Cingolani -. Del resto quasi tutta la costa marchigiana è provvista di scogliere, così come Senigallia che le ha collocate a nord. Lunedì prossimo parteciperò alla II Commissione Regionale e mi farò portavoce di queste esigenze».
A confidare nelle risorse provvista di scogliere, così come Senigallia che le ha collocate a nord. Lunedì prossimo parteciperò alla II Commissione Regionale e mi farò portavoce di queste esigenze». A confidare nelle risorse messe a disposizione dalla Regione è anche Senigallia, seppur colpita in misura meno grave dall'erosione.
«Abbiamo stoccato 7 mila metri cubi di sabbia da usare per i ripascimenti nei prossimi due mesi ma la situazione è sotto controllo afferma l'assessore ai lavori pubblici Maurizio Mangialardi-. I punti di intervento saranno al Porto, nella zona di levante, a nord, sul fosso di via Zanella, e a sud, nella zona del Ciarnin». Senigallia è però più attenta, in questo momento alle direttive contenute nel Pai, il piano di assetto idrogeologico approvato l'altro giorno dal Consiglio Regionale. Il documento, che individua le aree a più alto rischio idrogeologico e disciplina l'utilizzo dei territori compresi nei bacini idrografici regionali, prevede 430 milioni di euro per interventi di prevenzione di tali rischi. «Abbiamo molte zone ad esondazione - asserisce Mangialardi - e per questo speriamo che con l'approvazione dei Pai arrivino nuove risorse. Il fiume Misa, essendo a carattere torrentizio, è particolarmente pericoloso. Attualmente in città, attraversata dal fiume, la situazione è sotto controllo e sono già stati attuati interventi di arginazione. Il problema resta in prossimità dei ponti, per il nuovo ponte sul Misa non sono stati previsti pilastri nell'alveo così come sarà per il ponte Portone ricostruito. Restano ancora il ponte di via Garibaldi, della ferrovia e del corso II Giugno, per i quali abbiamo eseguito la perimetrazione che implica l'impossibilità di costruire o ristrutturare nell'area circostante».
di Giulia Mancinelli





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 23 gennaio 2004 - 1939 letture

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